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La cantina Foradori brilla nel ranking di Star Wine List ma nella prestigiosa classifica non c'è il TrentoDoc

Foto di Consorzio turistico Piana Rotaliana Königsberg
DAL BLOG
Di Ades, by Nereo Pederzolli - 09 marzo 2024

Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia

Le classifiche e i primati di notorietà del vino occupano variegati siti informatici e troneggiano sulle riviste specializzate del buon bere. Spesso il Trentino langue ai piedi del podio, talvolta purtroppo a fine graduatoria. Ma non sempre è così. Nella nella Top 100 by Star Wine List, il ranking che mette in fila i produttori maggiormente presenti, con i loro prodotti, nelle carte dei vini di enoteche e ristoranti internazionali di alto livello, con oltre 40 Paesi tenuti in considerazione insieme a 2.700 carte dei vini, troviamo la cantina Foradori, piazzata al 50esimo posto.

 

Un riscontro d’assoluto prestigio in quanto l’azienda di Elisabetta Foradori e i suoi figli è al quinto posto tra le griffe italiane che compaiono nella classifica. Preceduta solo da Gaja, Tenuta dell’Ornellaia, Tenuta San Guido, Vietti. Foradori è davanti Biondi Santi, Roagna, Emidio Pepe, Bruno Giacosa, Giacomo Conterno,  Giuseppe Quintarelli e ai Vajra di Barolo, in 98esima posizione.

Dodici aziende “gioiello” italiane, tra le più prestigiose del Belpaese.

 

La guida “Star Wine List”, nata a Stoccolma nel 2017, si focalizza sui wine bar e ristoranti con le migliori carte del vino e, a Parigi, il suo fondatore, Krister Bengtsson, ha presentato la Top 100 dominata dalla Francia, presente con oltre 70 cantine, ma con tanta Italia, secondo Paese rappresentato.

 

Gaja alla posizione numero 4, sfiora il podio ma è il primo vino dietro alla blasonatatruppa” degli Champagne transalpini, e quindi Dom Pérignon, Louis Roederer e Krug. Alla posizione 7, c’è Tenuta dell’Ornellaia, tra i fiori all’occhiello del Gruppo Frescobaldi, e alla numero 8 Tenuta San Guido, con il suo iconico Sassicaia, vino iconico tra i più bramati al mondo. 

 

Alla 31esimo, si torna in Piemonte con Vietti, la griffe di Castiglione Falletto, maison storica e produttrice di alcuni tra i più rappresentativi cru di Barolo, mentre, alla posizione numero 50, si posiziona Foradori, cantina simbolo delle Dolomiti, alla numero 52, Tenuta Biondi-Santi, la “culla” del Brunello di Montalcino e nome che è un autentico mito dell’enologia.

 

Posizione numero 59 per Roagna, cantina tra le più importanti nel territorio delle Langhe. Anche l’Abruzzo è presente grazie a Emidio Pepe (numero 64), “Mr. Montepulciano” e vignaiolo-simbolo della Regione. Il Piemonte, che è quella più rappresentata, è presente anche con Bruno Giacosa (numero 65), altro grande classico italiano conosciuto in tutto il mondo, e Giacomo Conterno (numero 71), una “leggenda” quando si parla di Barolo, con il suo Monfortino.

 

C’è gloria anche per il Veneto, grazie a Giuseppe Quintarelli (numero 72), una delle cantine più rinomate della Valpolicella e dell’Amarone, mentre G.D. Vajra (n. 98), altra griffe del Barolo, rafforza ancora il gruppo prestigioso e nutrito della Piemonte enoica. 

 

Classifica prestigiosa che non registra - chissà perché - nessun TrentoDoc, nonostante la fama internazionale di alcuni suoi brand. Francia e Italia che dominano la Top 20, con i “cugini” d’Oltralpe che trionfano grazie allo Champagne. Per Krister Bengtsson,  - come si legge su WineNews - “non dovrebbe sorprendere che i primi tre siano tutti marchi ben noti dello Champagne. La regione è da molto tempo leader non solo nella produzione di grandi vini, ma anche nella loro promozione e distribuzione in tutto il mondo”.

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