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Il Pinot Nero? L'Alto Adige si conferma assoluto dominatore di questa tipologia di vino: sul podio solo fuoriclasse mentre il Trentino non entra in partita

DAL BLOG
Di Ades, by Nereo Pederzolli - 04 maggio 2024

Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia

Il Pinot Nero? La rima è con Alto Adige. La conferma viene - inesorabilmente - dall’esito del recente concorso allestito per la 26esima edizione delle Giornate Altoatesine del Pinot Nero a Egna e Montagna.

 

Quest’anno al concorso hanno partecipato oltre cento vini da nove regioni vinicole italiane. Vini serviti in bottiglie uguali, totalmente rese anonime, degustati da una trentina di esperti, giudizi registrati con una specifica applicazione informatica, per graduatorie insindacabili.

 

L’esito per certi versi è stato scontato: l’Alto Adige è decisamente sugli scudi, si conferma assoluto interprete di questa tipologia di vini. Sul podio veri fuoriclasse, con conferme e altrettante cantine emergenti, nonostante alcune di queste siano di piccole dimensioni. Tutte sfruttano l’inconfondibile supporto che il territorio imprime al Pinot nero.

 

Questa la graduatoria dei cinque migliori Pinot Nero d’Italia dell’annata 2021.

1 posto: Pinot Nero Ludwig di Elena Walch
2 posto: Pinot Noir Riserva Vom Lehm della Tenuta Rohregger
3 posto:
Pinot Noir Arthur Rainer della Tenuta Seeperle a pari merito con
Pinot Noir Riserva Linticlarus di Tiefenbrunner
5 posto:
Pinot Nero DeSilva Private Reserve della Tenuta Peter Sölva

Un tripudio esclusivamente altoatesino, meritatissimo riscontro, anche se l’esito così "blindato" può suscitare qualche perplessità. La giuria è stata comunque d’assoluto e alto livello. Inutile constatare che il Trentino - come per altre zone - non è entrato in partita, nonostante alcune aziende trentine abbiano ben figurato nelle degustazioni riservate ai finalisti. Vini di cantine importanti, a partire da Tenuta Volpare (Povo di Trento) - la migliore tra le trentine - a quella Salurnis, Maso Poli e Vivallis.

 

Da oltre due decenni, le Giornate Altoatesine del Pinot Nero vengono organizzate da un team di volontari. Nel panorama vinicolo italiano, l’evento gode di un grande apprezzamento e ogni sua edizione riesce ad attirare nella Bassa Atesina dell’Alto Adige centinaia tra produttori, enologi professionisti, appassionati di vino e giornalisti specializzati.

I luoghi che ospitano la rassegna, Egna e Montagna, sono considerati centri d’eccellenza della produzione del Pinot Nero e rappresentano pertanto il palcoscenico ideale per presentare il Pinot Nero dell’Alto Adige e metterlo a confronto con altre etichette italiane e internazionali.

 

Perché il Trentino non emerge e conquista i vertici? Non è in discussione la collaudata versatilità e prestigio del Pinot nero coltivato in provincia di Trento. Dove l’attenzione verso questo vitigno è dedicata al suo utilizzo prioritario per lo spumante classico. L’Alto Adige ha da sempre un territorio idoneo a questa varietà, anche se la prima coltivazione di Pinot nero tra le Dolomiti risale a metà dell’800, piantato a Segonzano dai Baroni a Prato.

 

Tutti i vini del Concorso saranno in degustazione ad Egna nel prossimo fine settimana. Con un ricco programma aperto al pubblico da venerdì 10 a lunedì 13 maggio. Nella giornata di sabato, presso la Sala della Cultura “J. Fischer” di Montagna è prevista una prima Masterclass dedicata aiPinot neri d’Italia”. Il pomeriggio dello stesso giorno, nella stessa location, si terrà quindi una degustazione verticale del Pinot Nero Ludwig di Elena Walch.

 

Nel corso del fine settimana, in collaborazione con la destinazione turistica di Castelfeder, saranno inoltre proposte delle escursioni guidate “Pinot Noir Experience” nei paesi vinicoli di Gleno e Mazzon e nei loro dintorni. Anche in quest’occasione sarà naturalmente possibile degustare diversi Pinot Nero. Per partecipare agli eventi in programma è necessaria l’iscrizione online (Qui info).

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