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Dalla politica alle consuetudini contadine, Renzo Michelini omaggia la sua terra con E-Vento. Poche bottiglie ma un Pinot Nero decisamente curioso

DAL BLOG
Di Ades, by Nereo Pederzolli - 01 dicembre 2023

Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia

Sull’etichetta campeggia il nome, una definizione assolutamente programmatica: E-vento. Abbina l’eccezione della proposta con il benefico soffio ventoso che spira tra le vigne dove viene coltivata l’uva. Siamo sul colle dei Toldi, suggestiva frazione in quota di Rovereto, proprio dove si scollina verso Volano, da dove si vede pure la vallata che porta a Trento.

 

E’ il buon retiro di Renzo Michelini, già senatore della Repubblica dopo essere stato sindaco della Città della Quercia, fautore d’iniziative culturali (il Mart) e tanti eventi sociopolitici. Protagonista della cosiddetta "balena bianca", un politico che non ha mai smesso però di onorare le consuetudini contadine. Al punto di trasformarsi - o cimentarsi - nelle faticose cure vitivinicole.


Ha recuperato un podere di famiglia sul versante solatio dei Toldi, mettendo a dimora Pinot nero. Clone e tipologia per ottenere un vino rosso fermo quanto d’estrema eleganza. Senza puntare a facili micro scopi spumantistici. Poca superficie - quasi un ettaro - ma tanta determinazione, puntando solo ad avere un vino molto identitario, personalissimo.


Vendemmia minuziosa dopo cure altrettanto maniacali, prima di consegnare i grappoli ad una cantina sociale della valle dei Laghi. Vinificazione in fusto di rovere, maestrìa e altrettanta pazienza. Per poi mettere in bottiglia il riscontro dell’ E-vento. Pochi esemplari - neppure 5 mila - ma un Pinot nero decisamente curioso per non dire intrigante, molto slanciato nella veste cromatica, quasi pirotecnico nella fragranza, soprattutto gradevole, di bella scorrevolezza nella beva.


Invita al riassaggio, per scoprire i suoi sentori di piccoli frutti, lamponi e spezie orientali, pepe di Sichuan, con una chiusura gustativa altrettanto fitta e coinvolgente.

 

Non sarà sicuramente un prototipo - per gustarlo dovrete impegnarvi con curiosità, cercarlo in alcune enoteche roveretane - ma bisogna ammettere che Renzo Michelini (i suoi cari che abitano ai Toldi) sia riuscito a proporre qualcosa di sincero. Dimostrando come ‘piccolo può essere nobile’, merito alla dedizione di un vitigno autorevolissimo e una territorialità - quella dell’alta collina roveretana, sponda sinistra dell’Adige - che certo non teme confronti. Lo dimostrano alcune aziende di vignaioli vicini a quella dei Michelini. Habitat conosciuto come Bosco della città, e che ora può assurgere a ‘spazio enoico’. Senza alcun timore.

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