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Gli itinerari de L’AltraMontagna: sulla neve della Valle Orco

Un facile e breve itinerario, perfetto con le ciaspole, alla scoperta di un angolo silenzioso del Parco nazionale del Gran Paradiso

di
Luigi Dodi
20 dicembre | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

L’inverno a Ceresole Reale, quando le basse temperature e le precipitazioni nevose avvolgono il fondo della Valle Orco, ha un fascino silenzioso e discreto. Anche la mancanza di comprensori sciistici, tranne gli anelli per il fondo e il piccolo skilift a Chiapili, alle estremità opposte del grande bacino artificiale, contribuisce a rendere questo luogo una destinazione molto interessante per le escursioni in ambiente innevato. Se d’estate sono i sentieri intorno a Ceresole a offrire un grande ventaglio di possibilità, con la neve diversi tra questi tracciati, insieme a pendii e valloni, con la dovuta cautela alle valanghe, sono un terreno di gioco ricco di fascino e di possibilità, tanto con le ciaspole quanto con le pelli di foca. Anche con poca neve sono fattibili alcuni percorsi, per esempio la salita alla conca con il rifugio Jervis, ai piedi delle Levanne, una classica invernale di questa valle. Ma si riescono a trovare anche altri itinerari, forse meno battuti e meno spettacolari, magari più corti e adatti per una rapida sgambata, che sanno però penetrare negli angoli più nascosti di questa porzione del Parco nazionale del Gran Paradiso. Muovendosi nel – e in – silenzio, magari per avvistare le tracce della fauna selvatica che scende alle quote più basse alla ricerca di cibo.

 

Verso i grandi laghi
La strada che da Ceresole Reale sale al Colle del Nivolet, sul confine con la Valsavarenche, in estate è percorsa da centinaia di auto ogni giorno, che si portano in quota per partire per lunghe escursioni ai piedi, o anche solo per una passeggiata sui pianori del Nivolet, a 2500 metri di quota. Con la stagione fredda, la rotabile viene chiusa all’altezza della borgata di Chiapili Superiore, poi si può continuare solo a piedi. Ed è proprio da qui, da queste poche case a 1778 metri, che inizia una bella escursione sul versante destro orografico della Valle Orco. Per raggiungere il punto di partenza, si deve risalire tutta la valle, superando Ceresole Reale, con la sua diga e il grande lago, quindi proseguire oltre Chiapili Inferiore, dove ci sono il piccolo skilift e il rifugio Muzio. Volendo, è anche possibile lasciare l’auto qui in basso, al grande parcheggio, e seguire il sentiero estivo che sale di fianco alla strada, con una prima immersione nel bosco lungo il sentiero estivo, vivamente consigliabile con tanta neve, per godere del paesaggio fiabesco. Da Chiapili di Sopra, invece, si deve seguire la strada del Nivolet, spesso battuta almeno nel suo primo tratto, che risale la valle con pendenza modesta, lungo il versante sinistro orografico. Il terreno si apre gradualmente, e poco prima che inizino i tornanti, si svolta a sinistra per seguire un’evidente sterrata che scende verso il torrente Orco. Si supera il corso d’acqua, quindi anche il rio del Carro, oltre il quale si entra nel mondo silenzioso del Vallone del Carro, dominato dalla Punta dell’Uja (3382 m) e dalla Grande Aiguille Rousse (3482 m).


La neve sommerge le baite dell’Alpe Cernera (2218 m). © Associazione amici del Gran Paradiso

Per valloni solitari
L’ambiente circostante è di una bellezza selvaggia, il silenzio è rotto solo dal vento e dal fruscio della neve sotto i passi. La salita prosegue con moderata pendenza, seguendo l’evidente stradina verso sudest che s’inoltra nel largo Vallone del Carro. Si costeggia sulla destra il bosco, restando nei pressi del torrente, quindi una lunga serie di tornanti permette di prendere quota sul versante occidentale (destro orografico), e quasi senza accorgersene si guadagnano 200 metri di dislivello, mentre lo sguardo si posa sulla testata della valle, con le sue alte cime. Qualche breve tratto nel bosco, e si esce sui pianori soprastanti, che con un traverso in moderata salita, poi quasi in piano, consentono di raggiungere le baite dell’Alpe Cernera, bel punto panoramico sulla montagne che dominano il vallone e verso quelle sopra il Nivolet. Le Levanne, oltre la dorsale settentrionale dell’Uja, appaiono più come una presenza che come una visione. Ma più che il panorama, è forse la bellezza e la solitudine di questo luogo ad affascinare, una bellezza che rapisce, nella quale immergersi e nella quale – in un certo senso – perdersi. Volendo, è possibile salire ancora un poco, portandosi su un dosso poco sopra, mentre per il ritorno, necessariamente, si deve seguire il medesimo percorso.

 

 

IL PERCORSO
Regione: Piemonte
Partenza: Chiapili Superiore (1778 m)
Arrivo: Alpe Cernera (2218 m)
Accesso: dal Canavese, si risale tutta la Valle Orco superando Ceresole Reale
Dislivello: 450 m
Durata: 1 h e 30 min
Difficoltà: EAI (escursionismo in ambiente innevato); WT2 (facile)

 

Immagine di apertura: il Gruppo delle Levanne, sopra Ceresole Reale; in primo piano il Lago di Ceresole. © Associazione amici del Gran Paradiso

 

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