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"Un modello alpino sostenibile e destagionalizzato", Prato Valentino 2050 perché un altro turismo è possibile: "La crisi climatica impone scelte che partano dal basso"

Un'iniziativa di associazione Val.Te.Mo., Unimont e Università Milano-Bicocca: "Le decisioni possono risultare poco comprensibili se visione, investimenti e progetti non vengono spiegati dettagliatamente e se la popolazione non viene coinvolta in modo strutturato". Il progetto "Prato Valentino 2050" è stato selezionato da Fondazione Cariplo

di
Luca Andreazza
23 gennaio | 10:48
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il futuro di Prato Valentino? Un turismo che possa confrontarsi con tutte le stagioni. Un cambio di paradigma e un ripensamento della destinazione rispetto alla tradizionale offerta invernale. L'obiettivo è sviluppare la montagna in modo coeso, economico e sostenibile anche dal punto di vista sociale.

 

E' questo "Prato Valentino 2050" sul territorio di Teglio in Valtellina. Il progetto avrà una durata di 18 mesi e sarà coordinato dall’Associazione Val.Te.Mo., con il supporto dell’Unimont-Università di Milano e l’Università di Milano-Bicocca. Questa partnership strategica permetterà di unire competenze scientifiche e conoscenze locali, favorendo una stretta collaborazione tra comunità, enti locali e istituzioni accademiche.

 

Il progetto è stato selezionato da Fondazione Cariplo nell'ambito del bando "Montagne in transizione", che punta a stimolare i territori a ridefinire la fruizione delle destinazioni e affrontare le sfide del futuro. 

 

L'area, situata sulle Alpi Retiche, ha una vocazione storica legata agli sport invernali. Tuttavia ci sono i primi effetti della riduzione delle precipitazioni nevose e dell'aumento medio delle temperature.

 

"Il tentativo è trasformare questa destinazione in un modello di turismo alpino sostenibile e destagionalizzato - spiega Stefano Sala, referente di "Prato Valentino 2050" per l'associazione Val.Te,Mo. - in grado di valorizzare le risorse ambientali e culturali locali". Obiettivi specifici includono la co-creazione di una strategia turistica sostenibile per il 2050, la promozione del turismo lento e sportivo (come trekking e cicloturismo) e il coinvolgimento delle comunità con attenzione alle esigenze dei giovani nella pianificazione e gestione del territorio.

 

"Una transizione dello spazio alpino che deve necessariamente partire dal basso", aggiunge Sala. "La comunità deve essere convinta protagonista del processo di ammodernamento turistico. In questo progetto pilota vuole unire competenze scientifiche e conoscenze locali con l'obiettivo di favorire una stretta collaborazione tra popolazioni, enti locali e istituzioni accademiche".

 

L'attesa è di creare nuove opportunità e rafforzare il senso di appartenenza della comunità locale "ma anche riempire un senso di scollamento che può esserci tra governance istituzionale a livello regionale e i residenti", conclude Sala. "Le decisioni possono risultare poco comprensibili se visione, investimenti e progetti non vengono spiegati dettagliatamente e se la popolazione non viene coinvolta in modo strutturato. Il nostro è un ruolo anche di facilitatori per definire questa sfida complessa e tracciare una rotta da seguire per rispondere alle esigenze del territorio".

 

La destinazione vuole diventare attrattiva tutto l’anno, incentivando un flusso turistico stabile e rispettoso del contesto ambientale e culturale. La stazione sciistica resta un settore importante ma intanto si pianifica il futuro. L'avvio di "Prato Valentino 2050" è previsto alle 11 di giovedì 23 gennaio in piazza Sant'Eufemia a Teglio. Presenti il sindaco e altri stakeholders locali, oltre ai rappresentanti di Unimont, Università Milano-Bicocca, Val.Te.Mo. e Regione Lombardia.

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