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Attualità

“Se non vuoi la diga del Vanoi allora vieni con noi”: oltre il motto ambiguo, l’importanza di unirsi a una CER

La promozione delle CER (Comunità di Energia Rinnovabile) da parte dell’avvocato Azzalini sulle pagine del Gazzettino è pienamente condivisibile; tuttavia, alcune dichiarazioni risultano ambigue. Nel DOCFAP del Vanoi, la produzione di energia elettrica rimane marginale rispetto allo stoccaggio d'acqua per l'agricoltura, e i benefici energetici sembrerebbero destinati a una potenziale CER di Canal San Bovo. Contrariamente a ciò, pochi mesi fa l’avvocato aveva dichiarato che la costruzione della diga del Vanoi rappresentava una grande opportunità

di
Michele Argenta
19 dicembre | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

“La CER Le Luci del Feltrino è una risposta concreta a chi, nonostante tutto, ancora voglia veder sorgere la diga del Vanoi” – così l’avvocato Giorgio Azzalini commenta la nuova campagna pubblicitaria di adesione alla CER (Comunità di Energia Rinnovabile), nata nel Feltrino negli ultimi mesi, in un recente articolo apparso sul Gazzettino.

 

Secondo questa campagna, promossa da Azzalini Energie in collaborazione con lo studio legale Dolomiti Legal, l’adesione alla CER potrebbe rappresentare un’azione concreta per ritardare, se non fermare, la costruzione dell’invaso in Val Cortella sul torrente Vanoi.

 

Un passo decisamente avanti visto che a settembre sempre tramite le pagine del Gazzettino il messaggio che passava era quello che la diga del Vanoi sarebbe stata una grande opportunità per la transizione energetica del territorio. “C’è una mole di normative che sta arrivando e punta alla trasformazione energetica verso le rinnovabili. Sono molte, ma tutte incontrano, nella gente, una resistenza quasi passiva: il concetto di ecologismo sembra declinarsi in questo modo: non facciamo nulla e si salva il pianeta. Invece, il concetto è quello di fare qualcosa”, aveva affermato, riferendosi alla diga del Vanoi. Certo le CER hanno tanto da offrire ed è bene conoscere approfonditamente l'argomento.

 

Quanta energia produrrebbe la diga del Vanoi

L’invaso del Vanoi, progettato principalmente per garantire acqua all'agricoltura in pianura durante i mesi estivi e i periodi siccitosi, è stato proposto dal Consorzio Bonifica del Brenta. La produzione di energia rinnovabile durante il resto dell’anno è considerata marginale. Il DOCFAP (studio di fattibilità) dell’invaso del Vanoi contiene una stima della producibilità energetica della piccola centrale idroelettrica collegata all’invaso.

 

Il progetto originale di Alpina del 1959 prevedeva una produzione di 65.000 MWh con una potenza installata di 32 MW, mentre il progetto NordEst del 2020 ha ridimensionato questi valori, ipotizzando una produzione di 4.793 MWh con una potenza installata di soli 2 MW. La nuova centrale idroelettrica sarebbe dotata di due turbine Francis con un diametro compreso tra 0,7 e 0,9 metri.

 

Una riduzione della produzione di energia del 92,63% basta da sola a indicare quale sia lo scopo principale dei 33 milioni di metri cubi d’acqua stoccati in Val Cortella: essere un volano idrico per la pianura.

 

La cabina primaria a cui si attesterebbe la centralina idroelettrica sarebbe quella di Canal San Bovo (come si legge nel DOCFAP). Di conseguenza, ogni beneficio economico derivante dall’energia prodotta ricadrebbe esclusivamente sulle CER configurate sotto questa cabina. I territori limitrofi serviti da altre cabine primarie, come Lamon o Feltre, non avrebbero alcun beneficio economico dall’energia prodotta in Val Cortella.

Considerando un prezzo dell'energia medio di 130€/MWh, la vendita dell'energia della nuova centrale idroelettrica frutterebbe circa 620.000€ annui.

I confini delle cabine primarie e la zona dell'invaso del Vanoi (cerchiato in rosso)

I confini delle cabine primarie e la zona dell'invaso del Vanoi (cerchiato in rosso)

 

L’importanza delle CER nel feltrino

Oltre ad alcune mosse di marketing che possono creare confusione, la promozione delle CER fatta dall’avvocato Azzalini è pienamente condivisibile e rappresenta un invito alla cittadinanza che non si è ancora attivata per aderire o creare una Comunità di Energia Rinnovabile sul proprio territorio.

 

Le CER sono uno degli strumenti principali per promuovere la partecipazione energetica dal basso (ma anche dall’alto, grazie a interventi di aziende private che si fanno promotrici per il territorio) al fine di decarbonizzare la rete elettrica italiana e favorire una produzione capillare e distribuita di energia rinnovabile.

 

La giungla burocratica creata da GSE e Ministero può rappresentare un ostacolo per molti cittadini. Per questo motivo, una corretta informazione è un dovere sia per chi propone le CER che per le aziende che le promuovono. La confusione sull’argomento è già considerevole – a partire dagli incentivi e dalla loro erogazione – e non serve creare ulteriore entropia su un tema così delicato.

 

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