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Poca neve e troppo vento in quota: nell'Appennino Centrale il via alla stagione dello sci zoppica e cresce la paura che si ripeta il 2023

Se è vero che la neve non è stata molta in questi giorni tra Marche, Abruzzo, Lazio e Molise è anche vero che nelle prossime ore arriverà un nuovo peggioramento del tempo, che questa volta contribuirà ad un sensibile aumento delle temperature. Per questo motivo non solo non sarà possibile generare neve artificiale, ma la pioggia con molta probabilità cadrà moderata fin sui 1800 metri di quota e accompagnata anche da venti di libeccio

di
Emanuele Valeri
12 dicembre | 18:58
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La stagione sciistica sull’Appennino centrale ancora non decolla. Nei giorni scorsi abbiamo descritto le abbondanti nevicate sulla dorsale settentrionale, Cimone e Abetone con oltre 70 centimetri di accumulo, mentre le aree appenniniche centrali sono state invece interessate da condizioni meteo che non hanno portato grandi accumuli. Se qualcuno aveva sperato in un’ipotetica partenza della stagione invernale già da questo fine settimana, si trova a dover fare i conti con il silenzio delle stesse stazioni che ancora oggi a poche ore dal fine settimana non danno notizie agli sciatori.

 

Alcune hanno deciso di tentare un’apertura anticipata degli impianti, come ad esempio il Terminillo che oggi ha dato il via alla stagione sciistica ma aprendo di fatto soltanto un tappeto per bambini. A Campo Felice è stata la stessa società a far sapere che la neve caduta al suolo in questi giorni non è stata assolutamente sufficiente per pensare di poter far sciare gli appassionati sulla neve naturale. Sono infatti attivi da giorni, quando è possibile, i generatori di neve tecnica nella speranza di potere creare il fondo per aprire almeno qualche pista.

 

A Ovindoli, gli operatori della Monte Magnola Impianti, hanno effettuato un egregio lavoro con la poca neve caduta e grazie alla neve tecnica, ma anche in questo caso non sarà possibile pensare di aprire poco più di qualche pista del comprensorio. Domani, venerdì 13 dicembre, prenderà il via la stagione. A complicare le cose, oltre la neve che non è arrivata come si sperava, ci sono stati anche i forti venti, che in quota hanno spazzato via gran parte della neve presente.

 

A Campo Imperatore, sul Gran Sasso, non sono presenti i generatori di neve programmata, per cui se la neve non è presente in buone quantità è difficile pensare di poter avviare la stagione. A Roccaraso, la prima società ad aprire nel Centro Italia in questa stagione, il numero di piste aperte rimane fermo a 3. Differente è invece il discorso per le stazioni degli sport invernali del Monte Cimone, Abetone, Corno Alle Scale e Doganaccia che in questi giorni sono stati interessati da abbondantissime nevicate.

 

PIOGGIA FINO A 1800 METRI VENERDI’ IN APPENNINO

 

Se è vero che la neve non è stata molta in questi giorni tra Marche, Abruzzo, Lazio e Molise è anche vero che nelle prossime ore arriverà un nuovo peggioramento del tempo, che questa volta contribuirà ad un sensibile aumento delle temperature.

 

Per questo motivo non solo non sarà possibile generare neve artificiale, ma la pioggia con molta probabilità cadrà moderata fin sui 1800 metri di quota e accompagnata anche da venti di libeccio. Una situazione quindi non molto rosea, perché il Natale si avvicina e perché la stagione in questi giorni avrebbe dovuto prendere piede.

 

Invece al momento sembra non decollare, generando in tutti gli operatori turistici quella paura di essere difronte ad una nuova e complicata stagione. Nella speranza che un po' di neve possa arrivare proprio per i giorni di Natale, per tutti gli operatori del settore turistico ci sarà da soffrire e valutare quali saranno effettivamente le condizioni dopo questa mite fase di maltempo in arrivo.

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