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La Commissione Europea indaga sui lavori della stazione sciistica piemontese e l'Italia rischia procedura infrazione. Danzì: "Gli ampliamenti hanno pregiudicato l’integrità del sito"

"La Commissione europea sta valutando le denunce presentate in merito ai gravi danni arrecati dai progetti in corso al Sito Natura 2000 ‘Alpi Veglia e Devero-Monte Giove’, in Piemonte" - informa l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle - "Un passaggio importante che significa che i rilievi mossi hanno una base solida e che l’indagine è e rimane aperta"

di
Redazione
19 aprile | 14:06
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"La Commissione europea sta valutando le denunce presentate in merito ai gravi danni arrecati dai progetti in corso al Sito Natura 2000 ‘Alpi Veglia e Devero-Monte Giove’, in Piemonte. Un passaggio importante che significa che i rilievi mossi hanno una base solida e che l’indagine è e rimane aperta. Lo scorso febbraio avevo presentato a Bruxelles un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea su quest’area di pregio al centro di lavori di forte impatto ambientale". Così informa in un comunicato Maria Angela Danzì, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, per poi proseguire:

 

"Gli ampliamenti dell’adiacente stazione sciistica hanno pregiudicato l’integrità di questo sito, dove pesanti lavori di sbancamento effettuati senza la necessaria Valutazione di Incidenza Ambientale hanno distrutto almeno 10 ettari di habitat tutelati dall’Europa. In totale, tra sbancamenti, lavori sulle piste, impianti di risalita e inquinamento sonoro, almeno 45 ettari di area protetta sono stati finora resi inutilizzabili per la fauna tutelata dalle norme europee. Le risposte del Commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, ai tre interrogativi che ho sollevato sono molto articolate e dicono altre due cose importanti: ricordando la legislazione europea e nazionale in vigore, la Commissione europea richiama il fatto che ‘spetta alle autorità italiane applicare le norme e le procedure’ al caso in questione, indicando quindi nell’Italia la responsabile a garantire l’adeguato ripristino del danno arrecato al Sito. Ma soprattutto, nel terzo e ultimo punto, la Commissione segnala di avere  ‘ricevuto diverse denunce’ in merito alla cattiva applicazione da parte dell’Italia della direttiva Habitat, che richiede le opportune Valutazioni di Incidenza Ambientale. Perciò, la Commissione si riserva la valutazione di azioni appropriate tra cui ci sono anche le procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia".

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