In montagna con l'elicottero per farsi fotografare in abiti nuziali: così gli interessi individuali erodono quelli collettivi
C’è chi sale in elicottero sul Col Gallina per farsi fotografare in abiti nuziali al cospetto del Lagazuoi. Queste iniziative possono ancora convivere con un presente climatico/ambientale in forte crisi?
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il valore di un mezzo o di uno strumento varia a seconda dell’utilizzo che se ne fa.
Pensate all’elicottero: l’elicottero in montagna può rivelarsi un veicolo eccezionale, efficace in modo particolare dove le asperità orografiche non lasciano alternative. È sufficiente pensare a come viene adoperato dai soccorritori.
Sempre l’elicottero, tuttavia, può perpetuare pratiche fuori tempo massimo e, soprattutto, sconnesse dal contesto. Volare per scopi ludico-ricreativi (eliski, eliturismo, e così via), ad esempio, potrebbe essere evitato. Anzi: dovrebbe essere evitato considerata la fragilità di molte aree montane e le difficoltà climatiche che stiamo attraversando. Sarebbe una rinuncia semplice che, in ogni caso, non vieta di visitare le montagne con mezzi più adatti alle caratteristiche ambientali di una determinata area.
Eppure sembra proprio che la nostra società non desideri privarsi di nulla, favorendo gli interessi soggettivi su quelli della collettività. E così c’è chi sale in elicottero sul Col Gallina per farsi fotografare in abiti nuziali al cospetto del Lagazuoi.
Ne ha di recente parlato un articolo pubblicato su IlDolomiti che ben evidenzia come alcuni territori alpini si siano progressivamente ridotti a set fotografici da cui prendono forma cartoline spesso simili nella composizione.
Composizione che vede in primo piano soggetti umani e sullo sfondo, sfocati, territori generalmente privi di elementi collegabili a una presenza antropica. Se l’esito di una fotografia riflette il nostro sguardo culturale, allora da questi scatti emerge con particolare chiarezza la tendenza sociale a esaltare le individualità.
I beni comuni invece sfumano all’orizzonte: non solo nostre fotografie ma, tra una rotazione e l’altra, anche nelle montagne della Penisola.