"Ho fatto il reel d'impulso ed è successo un casino" (VIDEO), viene inseguito dai maremmani e se la prende con il pastore (ma poi ci 'ripensa'): "Ora ho capito come ci si comporta"
"Non ero a casa di nessuno, perché la montagna è di tutti, ma ho capito che non mi sono comportato nel modo corretto". Il ciclista che qualche giorno fa se l'era presa con i pastori dopo essere stato seguito dai maremmani: "Ho guardato dei video per informarmi. Così ho imparato tutte le regole per non interferire e d'ora in poi le seguirò"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Prima un ciclista che accusa gli allevatori di non sapere tenere a bada i propri cani da guardiania (e di “arricchirsi” con le sovvenzioni UE). Poi la replica di un pastore e ancora un altro video del mountain biker, che negli scorsi giorni ha pubblicato un nuovo contenuto sul proprio canale Youtube, con delle precisazioni in merito a quanto successo.
Tutto ha avuto inizio con un reel nel quale il ciclista raccontava (lamentandosi) di essere stato seguito dai maremmani, video diventato nel giro di poco virale sui social. Non era mancata in seguito la risposta di un pastore, che gli aveva fatto notare (LO RACCONTAVAMO QUI) che "la montagna non è il giardinetto della città e, soprattutto, non è a disposizione di nessuno. Chi lo pensa - commentava l'allevatore - manca di rispetto a tutti coloro che fanno sacrifici per viverci e salvaguardarla".
Qualche ora più tardi sul canale Youtube del ciclista è apparso un lungo video, in cui l'uomo racconta nei dettagli quanto successo nel corso dell'incontro con i maremmani, con tanto di consigli per gli escursionisti: "In questo video vi racconto cosa bisogna fare quando si incontrano cani da pastore - esordisce -. In quell'occasione lì, ci tengo a precisare, non ero a casa di nessuno, ero sull'Altavia dei Monti Liguri, che è una strada carrabile e super pubblicizzata. Non è un alpeggio, un bosco o un prato in cima alla montagna".
"Chiedete a chiunque frequenta quella strada, a piedi, in moto o in bici, qual è l'ansia più grande nel percorrere la via. Tutti quanti vi diranno la stessa cosa: i maremmani che ti ringhiano addosso. Oltretutto la Monesi-Limone (via del Sale) è a pagamento e chi ci va paga un ingresso per fare quella strada", prosegue nel suo intervento sul web.
"Ecco com'è andata a me: stavo facendo un giro e mi ritrovo su questa strada carrabile tre maremmani, un gregge a destra della strada e un cane sdraiato esattamente in mezzo alla strada che mi guarda e altri due cani che appena mi vedono arrivare mi aggirano da sopra e mi si posizionano di fianco, ma un po' più in alto". Un comportamento, quello dei cani, del tutto normale, visto che si tratta di animali che 'di mestiere' difendono il proprio gregge.
"Vista la situazione sono sceso dalla bici (cosa che va sempre fatta). Il cane si è alzato e ha cominciato a venire verso di me pian pianino, per poi fermarsi a 10 o 15 metri ringhiando ed abbaiando. Ho messo la bici tra me e il cane dando la schiena al dirupo e ho pensato: 'Se mi dovesse attaccare almeno ho la bici'. Poi ho continuato a camminare abbandonando l'area, i cani sono rimasti fermi e io ho urlato per fare loro paura e questa cosa un pochettino ha funzionato. Informandomi - commenta - ho scoperto in realtà che ho avuto fortuna perché è una cosa che non va fatta".
Dopo il primo reel pubblicato dal ciclista, lo sportivo ha ricevuto tantissimi insulti ed è per questo che ha deciso di pubblicare un nuovo video (QUI LINK), facendo sapere di essersi informato a dovere (così come andrebbe fatto): "Ho parlato con diversi pastori e guardato dei video. Ho capito di non essermi comportato correttamente ma adesso però ho imparato tutte le regole per non interferire e d'ora in poi le seguirò".
"Certo è che non ero a casa di nessuno, ma su di una strada super pubblicizzata e credo infatti che, almeno in una strada come quella che ho percorso io, dall'alba al tramonto dovrebbe essere sempre presente il pastore - conclude -. Così, se necessario, può intervenire. E questo sicuramente tranquillizzerebbe le persone. La montagna è di tutti, soprattutto se parliamo di zone accessibilissime. Tra l'altro, essendo animali non selvatici sicuramente sono assicurati e se vi beccate un morso verrete risarciti. Io preferisco non prendere un euro ma uscire intatto. Basta seguire alcune norme e si può andare tranquilli".