Finanza nelle sedi della Fondazione Milano-Cortina, corruzione e turbativa d'asta: al centro dell'indagine l'appalto dei servizi digitali
Le indagini riguarderebbero l'affidamento dei servizi digitali ai giochi. Degli interessi esistenti nelle Olimpiadi invernali 2026 se ne è occupato nei giorni scorsi anche Report nell'inchiesta di Claudia di Pasquale "Sforo olimpico"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
MILANO. Corruzione e turbativa d'asta. Sono tre le persone indagate dalla procura di Milano in un'inchiesta che riguarda l'evento Milano-Cortina 2026.
In queste ore il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza sta effettuando diverse perquisizioni e ispezioni di sistemi informatici e in altre sedi.
La Fondazione Milano Cortina 2026 è stata costituita il 9 dicembre 2019 e svolge tutte le attività di organizzazione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi e culturali relativi ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026.
Le indagini riguarderebbero, l'affidamento dei servizi digitali ai giochi olimpici ad una società umbra. Le verifiche sono state estese anche agli uffici di Deloitte subentrata successivamente.
Secondo quanto si è appreso sono al momento tre gli indagati nel fascicolo aperto dai magistrati milanesi: nessuno di loro è dirigente o dipendente della Fondazione Milano-Cortina.
Nel registro degli indagati ci sono l'ex ad della Fondazione Milano-Cortina, Vincenzo Novari, un ex dirigente della fondazione e l'ex rappresentante legale della Vetrya, ora Quibyt, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital .
Degli interessi in gioco nelle Olimpiadi invernali 2026 se ne è occupato nei giorni scorsi anche Report nell'inchiesta di Claudia di Pasquale "Sforo olimpico" (QUI L'ARTICOLO)
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