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Attualità

Stoppata la distribuzione dei giornali in alcune località dell'Appennino: per molti era l'unico mezzo di informazione, perché privi di segnale TV e fibra

Il Sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha affermato: "Qui la situazione è già tragica per le conseguenze del terremoto, e senza edicole sarà ancora peggio". La Tirreno Press, il distributore unico di Rieti e Provincia, ha deciso di mettere fine al servizio di distribuzione di carta stampata

di
Emanuele Valeri
06 marzo | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Leonessa, Accumuli, Antrodoco, Cittareale e Amatrice, dal 1 aprile perderanno il servizio di distribuzione dei giornali. 

La Tirreno Press, il distributore unico di Rieti e Provincia, ha deciso di mettere fine al servizio di distribuzione di carta stampata.

 

A fare ancora più clamore è il fatto che a essere lasciate senza servizio di informazione cartacea, saranno anche quelle località che sono state vittime del terribile terremoto del 2016

Ad esempio, sia ad Amatrice che ad Accumuli, dove la ricostruzione è iniziata ma procede molto lentamente, questa notizia non è stata presa positivamente

 

Molti paesi dell’Appennino soffrono infatti del fenomeno dello spopolamento, e quelli che hanno subito calamità naturali importanti sentono le conseguenze in modo ancor più marcato. 

 

Gli abitanti di queste zone sono sempre meno, l’età media continua a crescere e i servizi a diminuire.

Questa scelta ha impattato in modo particolare sulle persone anziane perché - ci hanno spiegato - nelle loro abitazioni, da quando c’è stato il terremoto, non arriva più neppure il segnale della tv o della fibra.

 

Il giornale cartaceo era quindi l’unico mezzo di informazione con il quale i residenti riuscivano ad informarsi. Un’edicolante di Amatrice ha raccontato che, nel periodo estivo, non soltanto gli anziani ma anche i giovani in vacanza, appassionati sportivi, prima di fare colazione erano abituati a comprare giornali come il Corriere dello Sport

 

Ricordiamo che queste edicole hanno resistito non solo al terremoto, ma anche al Coronavirus. Pensare che oggi alcune di queste debbano arrendersi alla decisione di non distribuire più il giornale cartaceo fa davvero male. 

 

Il Sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha affermato: "Qui la situazione è già tragica per le conseguenze del terremoto, e senza edicole sarà ancora peggio". Cristiano Artoni, Presidente del gruppo che controlla la Tirreno Press, ha spiegato che la società non riesce più a spedire i quotidiani in aree che risultano difficilmente raggiungibili, soprattutto in virtù del fatto che le vendite sono notevolmente calate nel corso degli anni e che il tutto si è tramutato in un servizio in costante perdita. Ricordiamo che il gruppo Artoni è il principale gruppo di distribuzione di giornali in Italia, ed è stato lo stesso Cristiano Artoni a voler evidenziare che quello di Rieti è il segnale che la distribuzione dei giornali cartacei non è più sostenibile. 

 

Questa situazione va vista come un campanello di allarme anche per quanto riguarda gli stessi quotidiani nazionali, che negli ultimi decenni hanno visto dimezzate le copie cartacee vendute e che con l’epoca della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale sono destinati a subire ulteriori riduzioni. 

 

Una deriva che sembra difficile arrestare, e uno dei maggiori problemi è dato dal fatto che mentre l’epoca della comunicazione cambia l’Italia rimane ferma. È impensabile che nel 2025, in aree dove il terremoto è avvenuto ormai quasi 10 anni fa, ad oggi ancora non arrivi né il segnale della fibra né quello della TV

 

 

Fotografie in apertura di Francesco Patacchiola

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