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"Coniugare la tutela dell’ambiente con le esigenze di turisti e operatori è un’opportunità e non un dovere". Procede il dibattito sulla riperimetrazione delle aree a vincolo del Gran Sasso

Quella di martedì è stata una giornata importante per il Gran Sasso perché per la prima volta sono intervenuti congiuntamente Regione Abruzzo, il sindaco del Comune de L'Aquila, parlamentari e vertici del ministero. La tematica affrontata è stata soltanto una, ovvero quella che riguarda la riperimetrazione delle aree SIC della montagna aquilana

di
Emanuele Valeri
06 marzo | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Quella di martedì è stata una giornata importante per il Gran Sasso perché per la prima volta sono intervenuti congiuntamente Regione Abruzzo, il sindaco del Comune de L'Aquila, parlamentari e vertici del ministero.

 

La tematica affrontata è stata soltanto una, ovvero quella che riguarda la riperimetrazione delle aree SIC della montagna aquilana.

Prima di continuare è bene specificare che cosa sono le aree SIC: siti di interesse comunitario o di importanza comunitaria

 

Secondo quanto stabilito dalla direttiva, ogni stato membro della Comunità europea deve redigere un elenco di siti (i cosiddetti pSIC, proposte di siti di importanza comunitaria) nei quali si individuano habitat naturali e specie animali (esclusi gli uccelli previsti nella direttiva 79/409/CEE o direttiva Uccelli) e vegetali.

Sulla base di questi inventari, la Commissione redige un elenco di siti d’interesse comunitario.

Entro sei anni dalla dell'individuazione dell'area SIC deve essere dichiarata dallo stato membro una zona speciale di conservazione (ZSC). L’obiettivo è quello di creare una rete europea di ZSC e zone di protezione speciale (ZPS) destinate alla conservazione della biodiversità denominata Natura 2000.

 

Recentemente la giunta regionale abruzzese, aveva emesso una delibera convertendo le aree SIC in aree ZSC.

Sostanzialmente le aree ZSC sono località dove sono presenti i massimi gradi di protezione ambientale.

 

Per le zone dove sono previsti questi vincoli è solitamente difficile poter immaginare uno sviluppo della montagna, non solo per l’ampliamento degli impianti sciistici, ma anche per altre attività antropiche (legate ad esempio ad altre modalità di fruizione turistica o all'agricoltura).

 

Il Ministero dell’Ambiente tuttavia sembrerebbe avere preso in forte considerazione quanto esposto non soltanto dalla Regione Abruzzo per voce del Presidente, Marco Marsilio, ma anche dal Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi e gli amministratori locali. Proprio il sindaco del Capoluogo abruzzese a margine dell’evento ha fatto sapere che “coniugare la tutela dell’ambiente con le esigenze di turisti e operatori è un’opportunità e non un dovere”.

 

Ad esprimere gratitudine per quanto avvenuto è stato anche il Consigliere del Comune dell’Aquila, Luigi Faccia, con delega alla montagna, il quale ha commentato la vicenda con un comunicato su Facebook:

 

“Giornata storica per la nostra montagna, è la prima volta che all'interno della stanza della riunione, tutti gli intervenuti, Regione, Comune, Parlamentari, Savegransasso, Dirigenza del MASE e Segreteria del Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Ambiente, concordi nell'intraprendere la strada della Riperimetrazione. Oggi ho il cuore sereno”.

 

La vicenda probabilmente non si concluderà così, perché per le prossime settimane è previsto anche un nuovo incontro dove sarà presente anche la direzione generale della Commissione Europea.

 

 

Fotografia in apertura di Emanuele Valeri

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