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Piante incastonate nel ghiaccio anche a valle e gocce d'acqua trasformate in ghiaccioli: ecco cosa è successo questa notte

La Val d'Adige stamattina si è svegliata in un'atmosfera surreale, tra strade e alberi coperti di un liscissimo ed omogeneo strato di ghiaccio: si tratta del gelicidio. Scopriamo insieme questo fenomeno e cosa lo determina

di
Sofia Farina
18 gennaio | 09:35
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Chi, oggi, nelle prime ore del giorno, si è trovato a passeggiare o a correre per le strade di Trento, si è probabilmente lasciato incantare dalla vista dei rami e delle foglie degli alberi completamente ricoperti da uno strato di ghiaccio, così liscio e trasparente da sembrare vetro sapientemente lavorato da un artigiano. 

 

 

Si tratta di quello che viene chiamato, tecnicamente, gelicidio. Questo fenomeno abbastanza raro si verifica quando la pioggia precipita al suolo in forma liquida, e lì trova una temperatura dell’aria inferiore allo zero termico, quindi congela al contatto con il terreno (o, nel nostro caso, con la vegetazione). Tale congelamento è quello che viene definito dai meteorologi sopraffusione, e si realizza in condizioni come quella di ieri in cui al suolo è presente uno strato di aria fredda, sovrastato da uno strato di aria più calda. 

 

 

Le gocce, congelando all’istante, formano uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e scivoloso. Proprio per questo motivo, il gelicidio può creare problemi alla circolazione stradale e ferroviara a causa della formazione di lastre ghiacciate praticamente invisibili che rendono il terreno molto scivoloso. Non sono rari, in questi casi, incidenti a catena come quello che ha coinvolto oltre trenta auto, qualche anno fa, in Valsugana. Inoltre, si tratta di un fenomeno insidioso per la vegetazione: boschi, vigneti e frutteti rischiano di essere fortemente danneggiati dalla rottura dei rami che cedono sotto il peso della pioggia ghiacciata.

 

 

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