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Rischiano di perdere la baita nel bosco che "tiene in vita la valle", chiedono un prestito e la acquistano: "Ma per sostenere il progetto servono fondi: aiutateci"

Fra i boschi che sorgono nella valle del Rio Cavallo c'è una baita in pietra in cui non smettono di nascere idee. Concerti, laboratori ed eventi tengono viva una zona in quota abitata da una manciata di persone, ma non per questo meno 'degna' di luoghi di aggregazione. L'appello: "Aiutateci sostenendo il nostro progetto"

di
Sara De Pascale
22 agosto | 20:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Fra i boschi che sorgono nella valle del Rio Cavallo, fra la Valle del Rosspach e la Vallagarina, c'è una baita in pietra in cui non smettono di nascere idee. Concerti, laboratori, cineforum ed eventi tengono viva una zona in quota abitata da una manciata di persone, ma non per questo meno 'degna' di luoghi d'incontro e aggregazione.

 

Da qualche anno a questa parte a fare la magia (quella di unire le persone) è Baita Stelderi, gestita dall'associazione Valle del Rosspach che oggi ne è proprietaria: "Comprarla è stato un grande impegno per noi ma non farlo avrebbe significato perdere non soltanto la nostra sede, ma anche una struttura ormai punto di riferimento per i locali". 

 

Dopo 6 anni in affitto, infatti, l'associazione ha ricevuto una brutta notizia: "Qualche tempo fa i proprietari della struttura ci hanno annunciato la volontà di vendere e che era già arrivata una proposta - spiega Mirko Piffer, parte del direttivo dell'associazione, a Il Dolomiti -. Abbiamo quindi deciso di avviare una raccolta fondi online per riuscire ad acquistare la baita ma, visto che il tempo stringeva, abbiamo chiesto un prestito e fatto la nostra proposta d'acquisto (pari a quella degli altri potenziali acquirenti) ricevendo fortunatamente in risposta un 'sì'". 

 

Un grandissimo (e 'sudato') traguardo e un'ottima notizia per gli associati e per tutti gli abitanti della zona, che in Baita Stelderi vedevano (e vedono) un luogo d'aggregazione più che mai necessario in una località (a circa 700 metri di quota) dove "l'unico altro possibile punto in cui trovarsi è una pizzeria che fa anche un po' di bar". 

 

"Abbiamo salvato la nostra sede grazie al prestito: la raccolta fondi è ancora attiva perché, come si potrà intuire, i soldi ci servono - prosegue Piffer -. Dobbiamo però ammettere che sono stati davvero tantissimi a darci una mano fino ad ora: dagli artisti che si sono offerti di esibirsi gratuitamente a chi ha deciso di sostenerci con donazioni come il Comune o la Cassa rurale della Vallagarina o ancora in altri modi, come il birrificio Barbaforte di Folgaria, che ha creato una birra in onore della baita (birra Baita Stelderi ndr) ora da noi venduta (e anche da diversi ristoratori fra Rovereto e Trento) sempre con l'intento di raccogliere fondi per sostenere questo nostro progetto, nato dall'amore per la valle".

 

La baita è stata scelta 6 anni fa (l'associazione nasce invece una decina di anni fa) "per creare un luogo sano di aggregazione, non con l'idea di profitto ma per favorire la crescita collettiva e personale - tiene a sottolineare -. La tanta solidarietà mostrata negli ultimi mesi per salvare la nostra sede dimostra che il progetto piace e che sono molti quelli che vogliono che continui a vivere". 

 

Quest'anno l'associazione Valle del Rosspach, non a caso, conta 500 tesserati. Tantissimi gli eventi già in programma fra spettacoli di teatro, laboratori e anche una residenza artistica: "La speranza è di poter continuare a mandare avanti questa nostra piccola grande realtà", conclude Mirko. Chi volesse sostenere l'associazione con una donazione potrà farlo sul sito della campagna "Io supporto Baita Stelderi" (CLICCA QUI).

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