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''Orgolioso della pista da bob, è il mio campo giochi. L'ho fatta in moto, bici, slittino. Speriamo non sia una cattedrale nel deserto'', se anche per Ghedina meglio 'sperare'

L'ex campione di sci ha raccontato di essere molto felice della pista da bob di Cortina (d'altronde il fratello è il proprietario della ditta che ha realizzato l'esbosco dell'area per realizzare i cantieri e l'opera) ma ha anche concluso: ''Adesso la si fa e di questo sono davvero fiero e orgoglioso. E speriamo siano bravi a fare le strutture, non delle cattedrali del deserto ma che vengano utilizzate anche dopo''

di
Luca Pianesi
22 aprile | 13:37
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

''Io sono contento che si faccia la pista da bob, ce l'ho vicina a casa ed è il mio campo da giochi. La pista da bob l'ho fatta con la moto, con la bici, con il bob, con lo slittino, a piedi in salita e in discesa, insomma la conosco benissimo''. E' parso davvero felice l'ex campione di sci Kristian Ghedina ieri presente, tra i tanti, alle celebrazioni dei 25 anni del primo negozio Dainese inaugurato a Vicenza nel 1999. Un giorno di festa che è stata occasione anche per i campioni presenti di dire la loro sia sull'azienda che si occupa di equipaggiamento tecnico e protezioni per gli sport dinamici (dal motociclismo alla mountain bike passando per gli sport invernali) e Ghedina ha ricordato di essere stato il primo a indossarle nel Circuito Bianco a metà degli anni '90 sia su altri argomenti ''caldi''.

 

Il Corriere delle Alpi, in particolare, gli ha fatto una domanda sulla ormai famigerata pista da bob di Cortina e l'ex campione ampezzano non si è tirato indietro ricordando come sia, per lui, una struttura di ''casa''. D'altronde è un fatto che una delle ditte al momento più coinvolte nella realizzazione dell'opera sia quella del fratello di Ghedina, Luca Ghedina Bronco: è sua, infatti, la Lgb Forestal service che si è occupato dell'esbosco del lariceto e di tutta la vegetazione che si trova sull'area dove sorgerà la nuova pista (con non poche polemiche come noto). Kristian ha quindi aggiunto che ''è una pista un po' rivisitata con curve un po' più ampie. Però adesso la si fa e di questo sono davvero fiero e orgoglioso e contento. E speriamo siano bravi a fare le strutture, non delle cattedrali del deserto ma che vengano utilizzate anche dopo''.

 

Centoventi milioni di euro e anche Kristian Ghedina si dice aggrappato alla ''speranza''. Intanto il bosco non ci sarà più, il budello sarà realizzato e i soldi dei cittadini saranno stati spesi. Con quella somma potevano essere realizzate 50 scuole medie completamente attrezzate, oppure installati 18.000 impianti fotovoltaici utili ad azzerare le bollette dell’elettricità a tutti gli edifici pubblici regionali e comunali, oppure assunti per tre anni ben 500 medici di medicina generale o ancora piantati 8.000.000 di alberi utili ad assorbine l’anidride carbonica” (come spiegava qualche giorno fa il consigliere Dem Zanoni). Insomma la ''speranza'' sarà anche l'ultima a morire ma il buon senso, quello è morto da tempo in questa vicenda

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