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"Nessuna deroga sulla pista da bob a Cortina", per il vertici del Cio: "Si andrà all'estero se l'opera non sarà completata entro marzo 2025"

Il direttore esecutivo delle Olimpiadi, Christophe Dubi: "I lavori per l'impianto sono iniziati con estremo ritardo. Abbiamo statistiche che dimostrano che mai prima d’ora una pista è stata costruita in così poco tempo". La struttura di Sankt Moritz resta la più probabile per ospitare le gare nel caso saltasse Cortina d'Ampezzo

di
Luca Andreazza
03 maggio | 17:30
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

CORTINA D'AMPEZZO. "La nostra posizione è molto chiara, i lavori sono iniziati con estremo ritardo. Abbiamo statistiche che dimostrano che mai prima d’ora una pista è stata costruita in così poco tempo". A dirlo a Rsi-Radiotelevisione svizzera è Christophe Dubi (Qui articolo completo), il direttore esecutivo delle Olimpiadi supervisiona la gestione di tutti gli aspetti dei Giochi dalla fase di candidatura fino alla fine delle competizioni. "C'è un rischio importante per il completamento di questo progetto di costruzione, che è complesso sotto diversi aspetti, soprattutto da quello tecnico per assicurare l’adeguata sicurezza".

 

Un'opera approfondita in "Scivolone olimpico" (edizioni People), il libro de L'AltraMontagna sugli sviluppi dell'ormai "mitica" vicenda dell'impianto (Qui info) tra pochi atleti, gare andate a vuoto e il rilancio del progetto light da oltre 120 milioni. A ogni modo la realizzazione della pista da bob di Cortina resta centrale nel dibattito.

Il ministro per lo sport e i Giovani Andrea Abodi è stato in visita a Cortina d’Ampezzo in vista dei Giochi olimpici e paralimpici 2026 e quindi anche per monitorare l'avanzamento dei lavori della nuova e discussa pista da bob (Qui articolo), un'opera recentemente è stata bollata come inutile anche da Reinhold Messner. I tempi sono strettissimi, anche se la società incaricata per portare avanti i cantieri ha confermato nelle scorse settimane che tutto procederebbe secondo programma. L'opera è un'osservata speciale a livello internazionale, il Cio in primis. E non ci saranno deroghe

 

"Se la pista sarà omologata nel marzo 2025, sarà sicuramente utilizzata per i Giochi olimpici", dice Dubi a Rsi. "Se invece non lo sarà, non ci saranno più deroghe. Se i lavori dovessero subire ritardi nel corso della prossima estate e del prossimo autunno, si dovrebbe decidere di sospenderli e di non procedere all’omologazione. Quindi, ovviamente, ci troveremmo in una situazione assolutamente terribile perché i lavori sarebbero iniziati, ma non potremmo utilizzare la pista. Questo è lo scenario peggiore".

 

L'ipotesi di trasferire le competizioni di bob, biathlon e skeleton all'estero non è ancora esclusa. "Spetta agli organizzatori decidere quale sia l’opzione più convincente", evidenzia Dubi. "Ma la scelta è tendenzialmente a favore di Sankt-Moritz. Naturalmente, questo non è ancora confermato, perché c’è ancora molto lavoro da fare. Ma alla fine è l’opzione più vicina a Livigno, con una possibile sinergia se riusciamo a mantenere il colle aperto tra Livigno e Sainkt Moritz e questo potrebbe offrire un polo di attività olimpiche in questa regione, dunque questa è la soluzione privilegiata oggi".

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