Contenuto sponsorizzato
Attualità

"L'abbandono è un danno per tutti. La riduzione delle superfici agricole e dei terrazzamenti danneggia anche le aree urbane": Uncem al G7 di Siracusa

Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, è intervenuto al panel del G7 di Ortigia, Siracusa, dedicato a regioni e enti locali portando l'attenzione su diversi temi legati all'agricoltura di montagna, sulla gestione forestale, oltre che una riflessione sulla Politica Agricola Comune

di
Luca Martinelli
26 settembre | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Nelle aree montane italiane abbiamo la metà delle imprese agricole rispetto al resto del territorio. 1,7 aziende ogni chilometro quadrato, contro 3,1 della pianura. Sono meno e più piccole. Ma necessarie. Questa differenza di numeri aumenta e assume valori preoccupanti. Negli ultimi vent'anni, abbiamo registrato la riduzione della superficie agricola utilizzata, il bosco che cresce troppo, che invade prato e pascolo, la riduzione delle disponibilità di terra, un aumento della fragilià dei versanti, con più frane" ha denunciato Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, intervenendo al panel del G7 di Ortigia, Siracusa, dedicato a Regioni ed Enti locali, presieduto dal Sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, alla Presenza del Ministro Francesco Lollobrigida.

 

Proprio in vista dell'appuntamento siciliano, Uncem ha diffuso nei giorni scorsi un dossier di proposte per il G7 su Agricoltura, Pesca e Foreste (si può scaricare a questo link). Sono tante le idee che l'associazione ha portato all'attenzione della riunione ministeriale, mutuate da un contatto reale, continuo e propositivo con chi in montagna lavora e amministra.

 

Ad esempio, si evidenzia l'esigenza di avviare "una ricomposizione fondiaria di grande portata", azione che rende necessario un intervento della Politica con un atteggiamento decisionista, capace di dare un indirizzo nazionale a cui adeguare poi le legislazioni regionali: "Troppi piccoli fazzoletti di terra, in montagna, con eredi che non intervengono, riparti mai fatti, incolti e proprietari silenti sono una emergenza nazionale" ha detto Bussone. "Le Associazioni fondiarie sono già risposta dal basso a queste crisi delle disponibilità di terre, intrecciate con le crisi climatica e demografica. Ma serve una ricomposizione generale. Se ne esce con un patto nuovo tra Alpi e Appennini con le aree urbane, con la piena valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali che garantiscono la montagna presidiata, antropizzata, il paesaggio gestito e valorizzato. L'abbandono è un danno per tutti. La riduzione delle superfici agricole e l'implosione dei terrazzamenti, infrastrutture decisive per i versanti, sono un problema anche per le aree urbane".

Nella seconda parte del suo intervento, il presidente di Uncem ha sottolineato anche l'importanza delle foreste nella costruzione in particolare della Politica Agricola Comune, in vista della prossima programmazione dal 2028 al 2034. Secondo Bussone, la PAC "deve essere volta a supportare le piccole imprese, eliminando ad esempio il sistema dei ‘titoli' per l'accesso a pascoli e per il premio unico. Il ‘secondo pilastro' PAC non è solo agricoltura. È rurale, dunque montagna, foreste, agricoltura. Foreste gestite e pianificate, che vanno tagliate e governante senza che invadano prato pascolo e aree agricole".

 

Come sottolinea il dossier, per le foreste al momento le quote destinate attualmente dalla PAC italiana sono assolutamente insufficienti. Due gli ambiti a cui l'associazione invita a presetare attenzione. Il primo riguarda la pastorizia: "Le aziende dedite alla pastorizia in Italia sono spesso piccole e micro, ma non assolvono solo al ruolo di produzione di prodotti agricoli: devono essere riconosciute anche e soprattutto per il loro ruolo sociale e ambientale, per cui occorrono misure specifiche nel secondo pilastro in connessione con il primo pilastro della PAC per un sostegno continuo e mirato a queste aziende, se si vuole approfittare dei benefici ecosistemici che esse apportano, con un minimo sforzo di messa a sistema". Il secondo è il settore forestale: le componenti del PSR - per Uncem - devono seguire e permettere di attuare Testo unico forestale e Strategia forestale nazionale. In Italia esistono 12 milioni di ettari di bosco, pari al 38% della superficie del Paese: "non sono un residuo" chiosa Uncem. Del resto, il Paesaggio italiano è una creazione antropica, l'uomo lo ha plasmato e lo plasma continuamente. "Far crescere la spesa pubblica per l'agricoltura non basta. È importante, ma siano anche le imprese più impattanti sui flussi ambientali, economici e sui valori delle merci a pagare. La nuova Commissione europea ha di fronte la sfida non solo della semplificazione PAC, ma di una vera riorganizzazione e ridistribuzione dei fondi europei per agricoltura, artigianato, industria. Guardando alla montagna produttrice di valore e di valori" ha spiegato il presidente di Uncem.

Perché tutto questo sia possibile, serve un nuovo patto tra aree urbane e zone montane e politiche che invitino i piccoli Comuni a lavorare insieme e mai da soli, "una vera riforma istituzionale" ha concluso Bussone nel suo intervento a Ortigia.

 

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Attualità
| 22 gennaio | 19:45
A New Orleans si è verificata una tra le nevicate più importanti di sempre. "Il sistema climatico è complesso, non possiamo aspettarci che risponda in modo semplice e lineare. In un mondo sempre più caldo non è assurdo che si verifichino locali e temporanei eventi freddi con una frequenza addirittura più alta che in passato"
Attualità
| 22 gennaio | 18:00
La piana del Fucino, in Abruzzo, è uno dei principali poli spaziali europei. L'area è finita sotto i riflettori dei media perché ospiterà il centro di controllo del progetto "Iris2", una delle più importanti iniziative finanziate dall'Unione Europea per sviluppare una rete di satelliti dedicati a fornire connessioni internet sicure ai cittadini europei
Sport
| 22 gennaio | 13:00
Donato al Museo etnografico Dolomiti, è stato esposto dopo un’accurata ripulitura e manutenzione che lo ha portato all'originario splendore
Contenuto sponsorizzato