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Attualità

"Il gusto di riscoprirsi esseri umani in natura": storia dei Campi di Borla, agriturismo e fattoria didattica che insegna ai più piccoli manualità e tutela dell'ambiente

Nato dal progetto visionario di Donatella Mondi, ex insegnante e cuoca, quello dei Campi di Borla a Vernasca (PC) è un progetto di vita e lavoro che punta ad avvicinare bambini e adulti ai saperi manuali, alla produzione agricola e alla valorizzazione sana dei territori

 

di
Erica Balduzzi
14 luglio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Conoscere Donatella Mondin significa fare un salto a piedi uniti in un mondo piccolo e minuto che trae forza e linfa dai cicli della natura, dal buon cibo, dai progetti agricoli che diventano ciclo virtuoso, dalla condivisione che si fa valorizzazione del territorio e delle relazioni. Resdòra dell'agriturismo e fattoria didattica “I Campi di Borla”, nella Val Borla dell'Appennino Piacentino, Donatella è un'ex insegnante votata alla terra e alla trasmissione di saperi arcaici, cuoca rustica ed estrosa tra ortaggi ed erbe di campo, folletto d’energia e poesia indissolubilmente legato al luogo che, da vent’anni a questa parte, ha scelto di chiamare “casa”.

Tornare alla campagna per tornare a parlare di cibo (vero)

La storia di Donatella nelle valli po' agricole e un po' inselvatichite dell'Appennino Piacentino inizia da lontano. Da Milano, per la precisione, dove la donna abitava e lavorava come insegnante di scuola dell'infanzia e già da tempo andava riflettendo sull'esigenza sempre più impellente di occuparsi di educazione in un altro modo, più ampio e più radicato con la terra e i cicli della natura, e di ampliare il concetto di educazione e sensibilizzazione attorno ai temi legati all’alimentazione: non tanto su che tipo di alimentazione, ma su come la scelta del cibo e la sua produzione siano a tutti gli effetti elementi di resistenza, di etica, di presa di posizione netta contro un sistema che cannibalizza la biodiversità e la sovranità alimentare dei territori. «Mi rendevo conto che in città lavoravo con bambini sempre più distanti dal concetto di cibo come espressione di luoghi e di storie» spiega Donatella, che mentre racconta la sua storia non si ferma un attimo e si muove tra i fornelli, la cucina e la dispensa dell'agriturismo. «Ma come si fa a parlare di cibo, se non si parla di come lo si produce e come lo si coltiva? Come si fa a parlare di cibo senza parlare anche di terra?». La risposta, per Donatella e il marito Andrea, è stata immediata: spostarsi dalla dimensione urbana e provare a tornare alla campagna. Detto fatto: iniziano a guardarsi attorno, cercano il terreno giusto, esplorano regioni diverse, fino a quando inaspettatamente un amico segnala loro un casale in vendita nel comune di Vernasca (PC), in Val Borla. «Siamo venuti a vederlo nell'aprile 2022. A dicembre dello stesso anno abbiamo fatto rogito e mutuo».

Educazione e produzione agricola

Il progetto de “I Campi di Borla” gravita fin dall'inizio attorno a due pilastri principali: la produzione agricola biologica e l'educazione rurale e “selvatica”, cioè proposte educative per bambini e ragazzi di avvicinamento alla terra, ai cicli delle stagioni, alla vita rurale e genuina. Ma anche di conoscenza del ciclo del cibo, della manualità, della conoscenza del bosco e delle piante… Il tutto basato su un approccio pratico, sulla filosofia del fare, sporcarsi, toccare e vivere esperienze in prima persona. «Penso che sia necessario un cambio di passo in termini di educazione: l’educazione non può essere solo nozionismo sterile e omologato, deve diventare esperienza, stimolo, creatività» spiega Donatella. Dal 2004, il progetto è iscritto nel circuito delle fattorie didattiche dell'Emilia Romagna, mentre dal 2006 è azienda agricola biologica certificata e agriturismo: da allora, offre vacanze rurali estive per minori, workshop pratici per ragazzi e adulti, occasioni di pernottamento nel cuore dell'Appennino che proprio qui inizia a piegarsi verso le sue vallate più impervie e boscose, e coltivazione diretta di grano duro di varietà Senatore Cappelli, di un frutteto di specie antiche, di un piccolo vigneto e di uno spazio ortivo nei quattordici ettari di terreno attorno al casale, il tutto ovviamente senza utilizzare insetticidi, funghicidi, diserbanti o fertilizzanti di sintesi.

«Il grano duro Senatore Cappelli è un grano antico originario del Nord Africa e largamente coltivato nel sud Italia nei primi del ‘900, è più digeribile e ha un glutine diverso dai grani moderni» spiega Donatella «Inoltre, non ha mai subito le alterazioni delle tecniche di manipolazione genetica. Queste caratteristiche, unite alla buona esposizione a sud dei nostri campi e dall’assenza di colture intensive, ci permettono di non conciare il seme, non concimare (riducendo così drasticamente il rischio di malattie fungine) e di adottare una “semina larga”, ben areata, molto più sana per il prodotto. Insomma, l’idea è sempre stata quella di tornare a produrre grano “come una volta”, grano buono per pane buono: e il pane, lo sappiamo, è la base dell’alimentazione umana. Tornare a prepararlo con farine buone, sane, nutrienti è un atto di resistenza a un sistema che vuole togliere il diritto al cibo sano, locale e vicino a favore delle multinazionali». Oltre al grano e alla farina, oggi l’agriturismo I Campi di Borla produce anche biscotti e pasta, sale alle erbe locali, conserve e composte di frutta e verdura, cesti natalizi e confezioni regalo.

«Niente di tutto questo è ovviamente partito dall'oggi al domani» ci tiene a specificare Donatella «Quando abbiamo acquistato la proprietà, siamo venuti qui ad abitare in pianta stabile con i nostri figli, Gregorio e Gaia, e abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione. Sono stati anni di grandi difficoltà, fatiche, incomprensioni. Unite, ovviamente, alle questioni pratiche che affronta chiunque scelga di abitare fuori da un centro urbano: le problematiche logistiche di gestire la quotidianità familiare e la scuola dei figli, la lontananza dai servizi...».

Riscoprire la manualità

Oggi le strade personali di Andrea e Donatella si sono separate, e a condividere con Donatella il progetto dell'agriturismo è da qualche anno il compagno Gino Chabod, falegname di origine valdostana con lei condivide lo sguardo focale sull’importanza di avvicinare i bambini e i ragazzini – ma anche gli adulti – ai saperi manuali, ai vecchi “saper fare” che caratterizzavano la quotidianità delle persone fino a pochi decenni fa. Presso I Campi di Borla, infatti, Gino gestisce una attrezzatissima falegnameria didattica, laboratorio di falegnameria pensato per avvicinare i più piccoli a questo sapere antico e per abituarli a riscoprire la propria manualità. «Ci piace l’idea di offrire occasioni di esperienza su più livelli» racconta ancora Donatella. «Qui si può lavorare, rilassarsi, meditare. Ci si può allenare nel corpo e tonificare nella mente. Crediamo in valori che a volte sembrano desueti: l’accoglienza genuina, la cucina stagionale e casalinga, il pane lievitato naturalmente, l’attenzione all’ambiente e agli sprechi… Ma anche e soprattutto il gusto di stare insieme, di riscoprirsi esseri umani in natura, di misurarsi con la meraviglia di un cielo stellato o di una farfalla sullo stelo… Valori semplici, forse, ma che raccontano della possibilità di vivere in modo diverso. Di costruire, anche, un modo nuovo per il futuro».

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