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Il Cai esprime la propria contrarietà all'invaso del Vanoi: "Si rischia di aprire un conflitto politico tra montagna e pianura"

La delibera della sede centrale del Cai arriva pochi giorni dopo il comunicato del Cai Veneto che invitava a riflettere sui pro e i contro dell'invaso e sulla necessità di andare oltre i "sì" o i "no" all'opera e proponeva una consultazione popolare. Il Club Alpino, come indicato nel comunicato, esprime la sua volontà ad essere parte integrante del processo di dibattito pubblico insieme alle altre associazioni territoriali e di difesa ambientale. Nelle prossime settimane si potranno valutare le azioni politiche dirette del sodalizio e la volontà di rimanere partecipe al processo portando le proprie istanze, come definito anche dal decalogo del Club

di
Michele Argenta
01 agosto | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il Club Alpino Italiano, con la delibera n.37 del 29 luglio 2024, ha espresso la propria contrarierà al progetto del nuovo invaso nella valle del Vanoi. Il comunicato stampa emesso a valle cita come il CAI abbia "espresso il suo parere negativo, adottando una delibera presidenziale e presentando delle osservazioni, al progetto del Consorzio di bonifica del Brenta, che prevede la costruzione di un invaso sul torrente Vanoi, al confine tra la regione Veneto e il Trentino orientale. Il Sodalizio ha condiviso anche la sua volontà di essere ammesso al dibattito pubblico sull’opera, avviato dal Consorzio di bonifica".

 

Continua il comunicato: "L’opera potrebbe così aprire un conflitto politico e amministrativo tra i territori montani e quelli pianeggianti. Allo stesso tempo ha un importante impatto ecologico sull’ambiente circostante, con non poche criticità dal punto di vista geologico in un'area connotata da pericolosità massima. [vedasi approfondimento sul rischio geologico fatto da L'AltraMontagna ndr] Infine, la possibilità di accumulare una grande quantità di acqua nell’invaso si scontra con la siccità e la scarsità di risorse idriche che caratterizzano il quadro climatico e ambientale degli ultimi anni. Senza dimenticare che l’opera compensativa, il percorso ciclopedonale che da passo della Gobera conduce al Primiero, non è utile a valorizzare le specificità ambientali e naturali dei luoghi compromessi."

 

Il delegato nazionale Ambiente e Aree Protette del Cai Mario Vaccarella ha dichiarato: "Il progetto dell’invaso sul torrente Vanoi ha visto una convergenza, non usuale, sulla inopportunità di portare avanti l’opera per le ragioni ampiamente illustrate da diversi soggetti, portatori di interessi, pubblici e privati, di tutela dell’ambiente montano e in varie sedi, fra cui il Cai Centrale e la Sat. I benefici di un possibile uso di acqua in pianura, non compenserebbero l’impatto ecologico e il danno ambientale che potrebbe essere causato. Su questi temi non esistono consultazioni popolari, molto spesso condizionate dai numeri, da impatti emotivi e non da valutazioni tecniche, che invece sono richieste nelle fattispecie di queste opere idrauliche che vanno a incidere fortemente sui territori”.

 

La delibera della sede centrale del Cai arriva pochi giorni dopo il comunicato del Cai Veneto che invitava a riflettere sui pro e i contro dell'invaso e sulla necessità di andare oltre i "sì" o i "no" all'opera e proponeva una consultazione popolare. 

Il Club Alpino, come indicato nel comunicato, esprime la sua volontà ad essere parte integrante del processo di dibattito pubblico insieme alle altre associazioni territoriali e di difesa ambientale. Nelle prossime settimane si potranno valutare le azioni politiche dirette del sodalizio e la volontà di rimanere partecipe al processo portando le proprie istanze, come definito anche dal decalogo del Club. 

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