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Diga del Vanoi: come leggere le carte della pericolosità geologica, cosa significa il livello maggiore di rischio e quali indagini devono essere ancora effettuate

Dalla pubblicazione dello studio di fattibilità della diga del Vanoi si è parlato molto del rischio frane nella zona dove si dovrebbe vedere la creazione dell’invaso. La mappa, pubblicata nello studio e inserita anche nell’articolo che riassumeva i dati principali del progetto, presenta una penalità P4 su ambo i versanti della valle del Vanoi.

Mirko Demozzi, presidente dell’ Ordine dei geologi del Trentino Alto Adige, risponde ad alcune delle domande più frequenti sulla geologia locale e sulle implicazioni di un nuovo invaso

di
Michele Argenta
24 luglio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Dalla pubblicazione dello studio di fattibilità della diga del Vanoi si è parlato molto del rischio frane nella zona dove si dovrebbe vedere la creazione dell’invaso.

La mappa, pubblicata nello studio e inserita anche nell’articolo che riassumeva i dati principali del progetto, presenta una penalità P4 su ambo i versanti della valle del Vanoi.

Mirko Demozzi, presidente dell’ Ordine dei geologi del Trentino Alto Adige, risponde ad alcune delle domande più frequenti sulla geologia locale e sulle implicazioni di un nuovo invaso.

 

L’invaso del Vanoi andrebbe ad insistere su un’area a rischio pericolosità frane P4, il livello massimo. Ci può spiegare cosa significa questo livello di rischio e come si leggono queste carte geologiche?

La Provincia autonoma di Trento ha elaborato diverse carte del pericolo. La principale è la carta delle sintesi di pericolosità che riassume diversi pericoli naturali [riportata nel nostro articolo e nello studio di fattibilità ndr]. Tuttavia, è importante considerare tutte le carte specifiche per valutare il peso di ogni pericolo sul terreno. È vero che posso avere un livello di penalità P4 in generale, ma ciò dipende dal tipo di pericolo: crolli, frane e idrogeologia. La valle del Vanoi è una valle post-glaciale, formata dal ghiacciaio e modellata negli ultimi 10-15 mila anni. Oltre alla roccia affiorante, ci sono depositi glaciali che coprono i versanti, mentre sul fondo valle ci sono depositi torrentizi/fluviali. In questo contesto, possiamo identificare tre tipi principali di penalità:

 

- Litogeomorfologica: da P2 a P3

- Penalità di crolli: P4

- Penalità di frane: P2-P3

- Penalità torrentizia: P4 e APP (pericolosità da approfondire con studi di dettagli)

 

La mappa delle penalità (P) per la valle del Vanoi

 

Il livello P a Trento indica la penalità. Se costruisco in un'area P1, la penalità è quasi nulla, mentre in un'area P4 è alta. La valutazione della pericolosità (H) viene effettuata dai geologi considerando, ad esempio,volume, pendenza, caratteristiche del terreno e velocità dell’evento. Questi fattori determinano la magnitudo, o Hazard (H). Il passaggio dalla pericolosità alla penalità (da H a P), è regolamentato dalla legge. In linea di massima un livello H3 può risultare in un livello P3, ma non sempre è un rapporto lineare.

 

Cosa cambia da un livello H1 ad un livello H4?

Un livello di pericolosità H4 indica fenomeni con magnitudo molto alta (ad esempio, volumi di frane più grandi o aree più estese). Nel caso della valle del Vanoi i livelli di pericolosità sono i seguenti:

  • Litogeomorfologia: H2-H3, i versanti potrebbero avere instabilità superficiale dovuta alla morfologia della valle con pendii talvolta ripidi;
  • Crolli: H4, la valle ha pareti rocciose che possono originare crolli;
  • Frane: H2-H3, ci sono frane ben delineate causate dai depositi superficiali;
  • Torrentizia: H4 torrenti con possibili eventi da debris flow

La valle del Vanoi è una valle con una evoluzione morfologica dinamica, tipica delle valli alpine. La carta della pericolosità è utile per la pianificazione urbanistica e infrastrutturale di medie dimensioni (edifici, strade, ponti, ecc.), ma per un invaso è necessario uno studio di stabilità dei versanti della valle, con indagini approfondite sulla fratturazione della roccia e la sua impermeabilità, sui depositi sciolti di ricoprimento (glaciali, torrentizi) compresa una vasta campagna di indagini (geofisiche, sondaggi, prove in sito ed in laboratorio sui terreni sciolti, geomeccanica sulle rocce ecc). 

 

Sembra che anche la diga dello Schener insista su un’area a rischio P4 elevato. Questo è un buon motivo per essere preoccupati per la costruzione della diga?

La situazione dello Schener è simile, e durante la costruzione sono state effettuate le indagini necessarie. I versanti dell’invaso sono simili ma non uguali a quelli del Vanoi. Ogni valle alpina ha caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche uniche (la valle dello Schener potrebbe avere caratteristiche molto diverse rispetto quella del Vanoi anche essendo molto vicine) e quindi è necessario ricostruire un modello geologico approfondito e di dettaglio. Attualmente, il modello geologico della valle del Vanoi non ci permette di trarre delle conclusioni.

 

Carta geologica della valle del Vanoi

 

Cosa si potrebbe fare per mitigare il rischio di questi crolli? 

Attualmente, senza delle indagini approfondite sulla totalità del futuro bacino del Vanoi, è difficile dire quali opere di mitigazione si potrebbero effettuare. Sicuramente ad esempio delle opere per non andare a riempire di materiale il bacino nei decenni futuri di funzionamento dovranno essere previste (per evitare di svuotare di detriti l’invaso ad intervalli brevi).

 

Cosa possono fare le amministrazioni che attualmente hanno in mano questo documento?

Per ora le amministrazioni possono avere degli indirizzi di pericolosità, con un grado potenzialmente ostativo al progetto, ma non sono esaustivi per prendere delle decisioni definitive, servono delle indagini geologiche su tutto il bacino.

 

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