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94 email all'ora per visitare i Serrai di Sottoguda. Soddisfazione, ma anche imprevisti: "C'è chi aggredisce verbalmente le guide. Chiediamo pazienza"

I Serrai di Sottoguda, ai piedi della Marmolada, riaprono a sei anni dalla tempesta Vaia. Ciononostante non hanno perso la loro carica attrattiva evidenziando quello che potremmo chiamare "effetto-coda dal gelataio"

di
Pietro Lacasella
09 agosto | 15:02
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Nella ricca pluralità dei paesaggi alpini, ci sono luoghi che, più di altri, come potenti magneti riescono ad attrarre centinaia di turisti.

A volte non è semplice comprendere l’origine di questo alternarsi di spazi pieni e di spazi – magari altrettanto suggestivi – vuoti.

 

Si tratta dell’“effetto-coda dal gelataio”, ho riflettuto giusto la settimana scorsa, quando mi sono a camminare tra i sentieri di una “montagna vuota” circondata da “montagne piene”, forse troppo piene. Chiunque (io compreso) trovandosi di fronte a due gelaterie, sceglierebbe infatti quella più affollata: la fila è una garanzia di qualità.

 

Ovviamente questa dinamica non si può applicare a tutte le situazioni, perché non sono rari i casi in cui la coda è alimentata dal passaparola, più che da un’effettiva eccellenza. Ciò non toglie che la carica attrattiva – soprattutto se ci allontaniamo dal gelataio e torniamo in montagna – sia spesso accentuata dalle peculiarità di un territorio; dal suo potenziale suggestivo.

 

È il caso dei Serrai di Sottoguda, ai piedi della Marmolada: una stretta forra scavata nella roccia dal torrente Pettorina, fortemente danneggiata dalla tempesta Vaia e riaperta dopo sei anni.

“Grazie all’iniziativa Cantiere Aperto – si legge nel sitodal 1 agosto al 15 settembre è possibile accedere gratuitamente (ma su prenotazione n.d.r.) al cantiere completato e scoprire l’ampio progetto di riqualificazione”.

 

Nonostante la tempesta Vaia, i Serrai non hanno perso la loro forza magnetica e così quest’idea sta riscuotendo un grande successo. Tant’è che, come dichiarato a il Corriere delle Alpi da Felice Gaiardo, direttore operativo dei lavori di messa in sicurezza dei Serrai, “il sistema di prenotazione in questo momento sta distribuendo 94 email di conferma all’ora” e questo, naturalmente, rischia di provocare imprevisti non desiderati al sistema di prenotazione online.

 

In ogni caso Gaiardo afferma che ora il problema dovrebbe essere rientrato e, sempre sul Corriere delle Alpi, si dice soddisfatto: “Fino al 25 agosto i posti sono esauriti e per gli ultimi giorni del mese siamo a metà. Poi c’è settembre. La cosa soddisfacente è che chi esce dalla visita è molto contento dell’esperienza e della spiegazione delle guide. Poi che chi si lamenta, chi cerca di entrare abusivamente, chi aggredisce verbalmente le guide. Chiediamo pazienza, questa è una sperimentazione che servirà anche a chi gestirà in futuro i Serrai”.

 

Insomma: la coda è già lunga davanti al gelataio.

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