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I sindacati: "La partita politica sulla Trentino Music Arena è un insulto ai lavoratori e alle lavoratrici del Centro Santa Chiara"

Cgil e Uil: "I lavoratori e le lavoratrici del Centro Servizi Culturali Santa Chiara si sentono sviliti nel loro lavoro in condizioni di difficoltà organizzative e chiedono a voce alta ai responsabili istituzionali serietà e di non essere usati per queste beghe politiche di basso livello"

Pubblicato il - 07 ottobre 2024 - 19:15

TRENTO. "Dopo un iniziale silenzio, ci sentiamo in dovere di entrare in questa bagarre politica per difendere l’operato dei lavoratori e della lavoratrici del Centro che quotidianamente vengono umiliati sulle testate locali".

 

Si apre così il duro comunicato stampa firmato Norma Marighetti (Slc-Cgil) e Alan Tancredi (Uilcom-Uil): i sindacati alzano la voce chiedendo alla politica, maggioranza e opposizione, di interrompere le "beghe" sul tema della Trentino Music Arena tornando a mettere il focus sulla cultura e su chi lavora giorno dopo giorno per i servizi del Csc

 

"Durante o dopo i Cda, qualche componente - riprende il comunicato - deve sempre furtivamente aggiornare la sua parte politica (cosa che non accadrebbe in nessuna azienda privata) e immancabilmente escono notizie sulla stampa che non sempre sono centrate sulle questioni reali, ma tagliate ad uso e consumo dei referenti politici che usano la Trentino Music Arena come arena politica, dove vige il principio trito e ritrito della delazione e della gara a chi la spara più grossa.

 

Solo che ai vari attori di questa farsa politica sfugge che al Centro Servizi Culturali Santa Chiara lavorano circa 60 tra lavoratori e lavoratrici che gestiscono la programmazione su tutto il territorio regionale, a cui si è aggiunta recentemente, su delega della Pat, anche la Trentino Music Arena e numerose altre attività e servizi, con un notevole aumento di lavoro in una situazione di sottodimensionamento persistente di organico.

 

I lavoratori e le lavoratrici del Centro Servizi Culturali Santa Chiara si sentono sviliti nel loro lavoro in condizioni di difficoltà organizzative e chiedono a voce alta ai responsabili istituzionali serietà e di non essere usati per queste beghe politiche di basso livello. Beghe che generano soltanto malessere e stress lavorativo, oltre a danneggiare l’immagine di un Centro Culturale virtuoso che in Italia e all’estero ha saputo distinguersi in più occasioni.

 

Fa piacere constatare che ci sia finalmente interesse per la Cultura e per il Centro che, quest’anno, a campagna abbonamenti non ancora conclusa, ha raggiunto il record di abbonati alla stagione del Teatro Sociale, testimoniando il crescente interesse che il territorio riconosce alla cultura e la fiducia del pubblico nei confronti del Centro e delle sue funzioni.

 

Invitiamo la politica di governo e di opposizione e chi ha la delega a questa stucchevole partita ad intervenire per riportare serenità ai lavoratori e lavoratrici e ad occuparsi di temi ben più prioritari per i cittadini, oltre che a procedere alle assunzioni necessarie al Centro".

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