"Montagna" e "Raccontare il Trentino del vino", Nereo Pederzolli, Attilio Scienza e Rosa Roncador vincono il "Premio Biblioteca Bruno Lunelli"
Il premio è l'unico in Italia riservato a titoli che abbiano come protagonista il vino. Della giuria, presieduta da Marcello Lunelli, fanno parte: Carla Bernini, Oscar Farinetti, Eliana Liotta, Chiara Maci, Matteo Marzotto, Alessandro Saviola, Andrea Segrè, Fabio Tamburini
TRENTO. Due, ex aequo, i titoli vincitori della quarta edizione del Premio Biblioteca Bruno Lunelli Un Libro Di Vino che dopo l'annuncio avvenuto nei mesi scorsi sono state ufficialmente premiati nelle scorse ore.
C'è “Montagna” di Massimo Zanichelli e “Raccontare il Trentino del vino” di Attilio Scienza, Rosa Roncador e Nereo Pederzolli, giornalista e blogger de il Dolomiti per 36 anni inviato speciale Rai in programmi e rubriche agroalimentari, filmmaker, da oltre 30 anni degusta vini per la guida del Gambero Rosso e ha pubblicato numerosi testi di cultura enogastronomica.
Il premio è l'unico in Italia riservato a titoli che abbiano come protagonista il vino e la quarta edizione riguardava i libri editi nel 2022. Della giuria, presieduta da Marcello Lunelli, fanno parte: Carla Bernini, Oscar Farinetti, Eliana Liotta, Chiara Maci, Matteo Marzotto, Alessandro Saviola, Andrea Segrè, Fabio Tamburini.
LE MOTIVAZIONI
Montagna (di Massimo Zanichelli)
“E' un gran bel libro che prende per mano il lettore e lo accompagna prima tra i vigneti, i tanti vigneti, che pitturano l'Italia dai cinquecento metri in su, poi nelle cantine e infine nelle degustazioni. Montagna non è che il primo titolo di un'impresa titanica che Massimo Zanichelli s'è imposto di compiere, se il seguito si rivelerà alla stessa altezza, si avrà uno straordinario affresco dell'Italia del vino”.
Raccontare il Trentino del vino (di Attilio Scienza, Rosa Roncador e Nereo Pederzolli)
“Metti assieme un acclamato scienziato della vite come Attilio Scienza, un amante della bella scrittura e del buon vino qual è Nereo Pederzolli e una passionale archeologa che risponde al nome di Rosa Roncador ed ecco Raccontare il Trentino del vino, un libro che si legge come un romanzo e che è tra i migliori titoli scritti sul vino di una terra, il Trentino, 'straordinario esempio di biodiversità” .
L’idea di un libro che raccontasse il Trentino del Vino è nata durante il percorso di formazione EnoturLAB avviato in Piana Rotaliana Königsberg, nel 2019, in collaborazione con Trentino School of Management e con il sostegno di Trentino Marketing. L’obiettivo del progetto era “aprire” le aziende vitivinicole del territorio al turista affinché potesse conoscere l’enorme potenziale della zona e vivere esperienze uniche.
Per riuscire però a trasmettere tutta la ricchezza che la narrazione del vino porta con sé, era necessario raccoglierla in un testo di riferimento, dove trovare tutto da utilizzare come spunto per le visite e le esperienze in cantina. Si è reso dunque indispensabile unire le forze con il Consorzio Vini del Trentino che aveva in progetto una pubblicazione celebrativa delle Doc (Teroldego Rotaliano e Trentino) utilizzando un approccio multi e interdisciplinare che potesse, in qualche modo, far dialogare contenuti di carattere storico, archeologico ed etnografico con quelli più tecnici riferiti alla geologia dei terreni, al clima e ai vitigni. Il tutto doveva essere fatto in modo divulgativo e con un linguaggio piacevole e accattivante.
“Con questo libro – hanno spiegato gli autori - abbiamo cercato di spiegare la complessità del rapporto tra il suolo e il vitigno o meglio tra il paesaggio, inteso come sintesi tra gli aspetti pedoclimatici, le scelte antropiche e il vino. Abbiamo cercato di far dialogare gli aspetti tecnici con quelli umanistici, cercando di raccontare il territorio trentino da più punti di vista”.