Contenuto sponsorizzato

Bruno Bertoldi compie 105 anni: è l'ultimo sopravvissuto all'eccidio nazista di Cefalonia. Disse "no" anche all'arruolamento nell'esercito repubblichino

Nato in Austria, ma cresciuto a Carzano, dopo essersi rifiutato di entrare nell'esercito dell'Rsi, venne deportato a Minsk. Catturato dai partigiani e consegnato all'Armata Rossa, finì in gulag a raccogliere cotone. Rientrò in Valsugana solamente a guerra finita, nel 1945, dopo un viaggio di 17mila chilometri in treno. L'appuntamento per la festa di compleanno è martedì alle 11.30 allo Spazio Resistenze a Bolzano

A sinistra Bruno Bertoldi in una foto d'epoca, adesso uno scatto attuale dell'ultimo sopravvissuto all'eccidio di Cefalonia
Di Daniele Loss - 22 ottobre 2023 - 14:20

TRENTO. Domani Bruno Bertoldi compirà 105 anni. Un traguardo straordinario quello raggiunto dall'uomo, nato nel 1918 a Mitteldorf ma trasferitosi giovanissimo e cresciuto il Valsugana. L'Anpi celebrerà il suo compleanno, estendendo l'invito a tutti coloro i quali vorranno partecipare alla festa, martedì alle ore 11.30 presso lo Spazio Resistenze di via Torino 31 a Bolzano.

 

Bruno Bertoldi, però, non è solamente un ultracentenario dalla "scocca di ferro", ma è anche l'ultimo testimone dell'eccidio nazista di Cefalonia, nel quale persero la vita, per ordire diretto di Adolf Hitler, oltre 8mila soldati italiani e anche del successivo "no" degli internati militari italiani all'arruolamento nell'esercito della repubblica di Salò.

 

"Gli auguri a Bruno Bertoldi - scrive l'Anpi di Bolzano - non sono solo un fatto privato, o un doveroso omaggio ad una persona speciale. Le scelte della sua vita straordinaria ci parlano anche oggi. Le sue azioni fanno parte a pieno titolo della Resistenza e della riconquista della dignità e delle libertà del nostro Paese. La città di Bolzano dovrebbe trovare il modo di ricordare in modo permanente gli altoatesini della Divisione Acqui, gli internati militari italiani , i militari e i civili caduti negli scontri seguiti all'8 settembre. Storia, troppo spesso dimenticate che, invece, devono trovare il giusto spazio, soprattutto tra le nuove generazioni".

 

Bruno Bertoldi è nato il 23 ottobre del 1918 a Mitteldorf, in Austria, ma è cresciuto a Carzano, piccolo comune della Valsugana, in quello che all'epoca era Tirolo austriaco. Si arruolò nel 1937 a Bolzano come comandante dell'autodrappello della divisione Acqui. Sbarcato prima in Albania e poi militare di stanza a Cefalonia, sopravvisse miracolosamente all'eccidio. Il militare austriaco chiamato a fucilarlo era infatti un optante sudtirolese, che già in un'occasione gli aveva risparmiato la vita e che anche in quell'occasione gli consentì di scappare.

 

Rifugiatosi presso una famiglia greca, al termine della strage, Bertoldi si consegnò alla Wehrmacht per evitare rappresaglie sul villaggio nel quale si era nascosto. Rifiutandosi di arruolarsi nell'esercito tedesco, fu caricato su un treno diretto in Polonia con destinazione finale Minsk. Qui Bertoldi lavorò per sei mesi come meccanico prima di essere consegnato all'Armata Rossa dai partigiani, insieme ai quali si era rifiutato di combattere pur appoggiandone la causa, quando le sorti della guerra volsero a favore dei russi e i tedeschi batterono in ritirata.

 

Finito nelle mani dell'Armata Rossa, Bertoldi fu caricato su un treno merci dal quale però riuscì a fuggire, sopravvivendo per l'ennesima volta a morte certa. L'ex militare camminò quindi per due mesi attraverso la steppa gelata fino ad arrivare al lager di Tambov nella Russia sud occidentale, da dove venne poi trasferito in Turkestan e qui per sei mesi fu impiegato nella raccolta del cotone in un gulag.

 

Nell'ottobre del 1945, finalmente, la libertà. Bertoldi venne caricato nuovamente su un treno che lo trasportò per 17mila chilometri fino a Vienna e da lì in Valsugana, dove poté riabbracciare infine la madre. Nel 2013 Bertoldi testimoniò al Tribunale di Roma nell'ambito del processo contro Alfred Stork, ex caporale dei Gebirgsjäger all'epoca 90enne, accusato dell'uccisione di "almeno 117 ufficiali italiani" sull'isola di Cefalonia.

 

Sabato alle ore 20.30, presso la sala polifunzionale di Carzano, si svolgerà un incontro dal titolo "L'ultimo sopravvissuto di Cefalonia, Bruno Bertoldi" al quale parteciperanno il direttore della fondazione museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, gli storici e autori Filippo Boni e Antonio Testini.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
24 gennaio - 20:20
In un'intervista al Sole 24 Ore il ministro Pichetto Fratin ha confermato d'aver firmato lo schema del disegno di legge delega sul nucleare, ma [...]
altra montagna
24 gennaio - 18:00
Domenica 26 gennaio in Val di Fiemme e Fassa torna la Marcialonga, giunta quest'anno alla sua 52ª edizione. La gara di sci di fondo più [...]
Cronaca
24 gennaio - 20:37
Il giovane, studente universitario a l’Aquila, stava arrampicando in località Fossa di Valleona quando è precipitato. Fatale la [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato