VIDEO SERVIZIO. La crisi dell'Ucraina vista dal Trentino: ''Preoccupati per la nostra terra e per i nostri parenti. La Russia? Siamo due popoli diversi''
Lyudmyla Bilous è impegnata nell'associazione Rasom, nata nel 2004 con l'obiettivo principale di diffondere la cultura ucraina in Trentino e di offrire un aiuto alle persone immigrate nel percorso di integrazione nella società trentina
TRENTO. "La nostra libera Ucraina vive con pace, senza guerra", "La mia Ucraina" con le colombe a sostenere la bandiera del Paese e il messaggio. Questi alcuni dei disegni dei bambini raccolti da Lyudmyla Bilous impegnata nell'associazione Rasom, nata nel 2004 con l'obiettivo principale di diffondere la cultura ucraina in Trentino e di offrire un’aiuto alle persone immigrate nel percorso di integrazione nella società trentina. "Siamo due popoli diversi, pure la lingua è diversa anche se dicono che è un dialetto".
In Trentino ci sono circa 2.500 ucraini in apprensione per i venti di guerra tra Russia e Ucraina. "Anche se siamo lontani - spiega Bilous a Il Dolomiti - siamo molto preoccupati perché è la nostra terra e lì abbiamo naturalmente i parenti". Una crisi con radici lontane che risale già a 30 anni fa dopo l'indipendenza di Kiev da Mosca.
Nel frattempo Cgil, Cisl, Uil e Acli del Trentino si uniscono all'appello della società civile, dell’associazionismo e delle forze politiche locali per una de-escalation della crisi Russia/Ucraina e "la necessità - dicono - della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace stabile e duratura e tolga dal campo ipotesi e futuri rischi di un intervento armato".
Le parti sociali sono pronte a mobilitarsi anche sul territorio provinciale in raccordo con le organizzazioni nazionali. "Come noi - aggiungono Cgil, Cisl, Uil e Acli - tante cittadine e tanti cittadini in Trentino stanno seguendo con particolare attenzione il susseguirsi degli eventi. Invitiamo la popolazione a partecipare alle iniziative che si stanno programmando per sabato 19 febbraio alle 17.30 in piazza Duomo a Trento".
E' alta la tensione al confine tra Russia e Ucraina, mentre tra accuse reciproche proseguono i tentativi di mediazione per cercare alla de-escalation.
I governi occidentali cercano la via della diplomazia per risolvere la crisi mentre l'Unione europea prepara delle sanzioni verso Mosca e gli Stati Uniti riportano di ulteriori forze russe in movimento verso l'Ucraina.
La situazione è critica nel Donbass, l’est ucraino: Kiev riferisce di avere registrato 60 violazioni del cessate il fuoco, 43 con armi vietate dagli accordi di Minsk. E dall’altra parte anche i separatisti ribelli di Luhansk riferiscono di tre nuovi bombardamenti ucraini. In agenda per la prossima settimana l’incontro tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e l'omologo russo Sergey Lavrov, oltre al viaggio a Mosca del premier Mario Draghi: entrambi gli appuntamenti devo essere però ancora fissati.
Intanto oggi (venerdì 18 febbraio) Putin riceve al Cremlino il collega bielorusso Alexandr Lukahsneko, che domani gli terrà compagnia durante i test balistici di domani.