PODCAST. Kessler: ''Se la resistenza ucraina supererà l'inverno, Putin dovrà arrendersi'', la solidarietà trentina pronta a ripartire per l'Ucraina: ''Porteremo luce e calore''
L'ex direttore dell'Ufficio Antifrode Europeo Giovanni Kessler, in contatto diretto con le persone che vivono nelle zone del conflitto ucraino, racconta ai microfoni di TrenTopic com'è la loro quotidianità. "A poche settimane dal Natale ortodosso, le dure condizioni del rigido inverno, esacerbate dai bombardamenti dei russi alle infrastrutture energetiche, mettono a dura prova la resistenza ucraina. Se sapranno resistere, a Putin non resterà che la resa"
TRENTO. Come si vive sul fronte russo ucraino? Quali sono i bisogni di chi resiste, quotidianamente, ai bombardamenti russi? Perché per l'Europa è importante armare la resistenza ucraina? Con l'inverno alle porte, e l'approvvigionamento energetico sempre più fragile, si sta creando una vera e propria crisi umanitaria. Nell'ottava puntata del podcast TrenTopic il punto con l'ex direttore dell'Olaf, Giovanni Kessler, per capire insieme a lui quali fattori incidono maggiormente e come potrà evolvere la situazione nei prossimi mesi.
Ex magistrato, presidente del Consiglio Provinciale dal 2008 al 2011, e direttore fino al 2017 dell'Ufficio Antifrode Europeo (Olaf), Kessler è oggi in prima linea per portare aiuti umanitari e dare supporto alla resistenza ucraina. Nell'aprile di quest'anno, fonda insieme al fondatore di Futura e giornalista Paolo Ghezzi l'associazione EUcraina e partono per un reportage in esclusiva per il Dolomiti (QUI L’ARTICOLO).
"Sembrava che da una settimana all'altra l'Ucraina avrebbe cessato di esistere, occorreva quindi fare subito qualcosa di concreto" ricorda Kessler. "Da anni lavoro a stretto contatto con associazioni ucraine legate all'anticorruzione, e da lì è partito il mio impegno anche in questa fase".
Verso fine dicembre, alcuni membri dell'associazione partiranno nuovamente alla volta di Dnipro, come racconta Kessler, portando con sé alcuni generatori oltre ad altri beni di prima necessità alla volta dell'Ucraina. La situazione al fronte, riporta l'ex magistrato, è quella di una crisi umanitaria in corso. Ci sono tendoni per gli sfollati in tutta la città, perché le case sono buie, fredde e senza connessione alla rete. Infatti, i bisogni della popolazione sono tornati ad essere quelli primari, serve acqua, cibo ed energia, ma anche compagnia e supporto morale. Tuttavia, i bisogni non sono stati sempre gli stessi. Il supporto alla resistenza del popolo ucraino, è infatti cambiato nel corso del tempo. Se all'inizio servivano principalmente droni e visori notturni (QUI L’ARTICOLO), ora servono più che mai generatori e power stations.
Il cosiddetto 'generale inverno', riproposto da molti analisti come storicamente favorevole per i Russi, secondo Kessler invece "penalizza chi invade e favorisce chi si difende". Probabilmente, anche questo fattore ha inciso sulla ritirata in corso dell'esercito russo. Ma non sono solo i bisogni della popolazione o le condizioni sul campo ad essere mutate. La stessa strategia di Putin è cambiata, sostiene infatti Kessler: "non è più tanto una guerra sul fronte. Ora Putin attacca sistematicamente il sistema energetico di tutto il Paese, puntando così direttamente ai civili".
Alla domanda su come si può dare un aiuto concreto alla pace, in un contesto così difficile, Kessler non esita a rispondere. "L'aiuto concreto per la pace è l'aiuto alla resistenza ucraina. Ormai, Putin punta tutto su questo uso dell'inverno come arma, ed è un vero e proprio crimine di guerra. C'è una ricerca deliberata della catastrofe umanitaria, e questo genera una sensazione di incertezza generalizzata, si vuole rendere impossibile la vita agli ucraini".
Vista da fuori, sembra quasi una guerra tra Putin e Zelensky, o addirittura tra Putin e Biden, ma "la guerra è molto altro, incalza il presidente di EUcraina. Questo, è un conflitto che vede protagonisti, loro malgrado, i civili ucraini, i quali da un giorno all'altro si son trovati a dover resistere e difendere la loro casa".
Sulla questione dell'invio di armi, Kessler non mostra esitazioni, sottolineando che comunque l'associazione non se ne occupa in alcun modo. "Certo - continua Kessler - la resistenza ai carri armati non viene fatta solo a mani nude, servono armi. La pace non è nel silenzio delle armi, ma nella giustizia, ha luogo quando il diritto all'esistenza viene rispettato."
Oltre a supportare la resistenza ucraina con beni materiali, l'associazione EUcraina si occupa anche di dare voce alla popolazione che continua a subire le violenze della guerra. "Cerchiamo di dare voce alle persone - chiosa il presidente - è importante conoscere e ascoltare le loro storie". Se Kurt Vonnegut in Mattatoio n.5 propone il canto di un uccello (Puu-ti-uiit) come unico commento possibile ad un massacro, chiediamo a Kessler come va raccontata la guerra.
"La guerra di oggi, è molto diversa da quella dei grandi bombardamenti del secolo scorso. L'immagine della guerra di oggi è quella di una città buia, fredda, avvolta da un grande silenzio agghiacciante". Conclude Kessler, "un'immagine che vogliamo, e possiamo, cambiare". Quest'anno, il Natale ucraino sarà fatto anche di calore e luce, quella dei generatori elettrici donati dalla solidarietà trentina.