IL PODCAST. La presidente degli impiantisti sul futuro della montagna: ''La vacanza ormai è un bisogno primario. Se ci fermiamo noi si ferma tutto il comparto''
Il drastico cambiamento del clima che colpisce anche la nostra regione non sembra preoccupare l'industria dello sci. Anche quest'inverno si spera in una buona stagione, al netto dei rincari già preventivati. La quinta puntata del podcast TrenTopic fa il punto della situazione con la Presidente di Anef e di Federfunivie internazionale, Valeria Ghezzi
TRENTO. Il cambiamento climatico sta mettendo a rischio il futuro dell'industria dello sci? La destagionalizzazione è una delle chiavi per salvare il turismo della montagna? Gli impianti sono invasivi? Funivie e sistemi di risalita possono sostituire traffico e trasporto su gomma? Nella quinta puntata del podcast TrenTopic facciamo luce sulla situazione degli impianti di risalita in Trentino. Un’occasione per indagare le motivazioni che spingono gli impiantisti a tenere aperto e sperare tenacemente in una stagione invernale tutto sommato soddisfacente. Ne parliamo con Valeria Ghezzi, Presidente di Anef e Fianet, l'associazione degli impiantisti europei.
Per quanto sofferta, la decisione di tenere chiuso l'impianto di prossimità della Panarotta (QUI L'ARTICOLO) sembra restare un caso isolato. Valeria Ghezzi, impiantista di San Martino di Castrozza e Presidente dell'associazione sia nazionale che europea degli esercenti funiviari (QUI L'ARTICOLO) conferma con vigore la voglia e la necessità di tenere aperto. La Presidente, nuova nel suo ruolo a livello europeo, si dice forte di una tradizione famigliare e di una professionalità dettata dalla passione per il suo lavoro. Proprio il lavoro, infatti, è al centro del suo ragionamento.
''Calma e sangue freddo. E' vero che usciamo da un periodo di grande siccità ma è anche vero che nel 2020 che eravamo chiusi per la pandemia eravamo sommersi dalla neve. Quindi vediamo ancora cosa succede quest'anno e trarremo le nostre conclusioni. Daremo prova della nostra resilienza''. Fermare l'innevamento e gli impianti di risalita, sostiene Ghezzi, equivale a condannare anche tutte le attività dell'indotto come baite, negozi, alberghi, scuole di sci e tutto il comparto. "È una responsabilità che non vogliamo prenderci", continua, " il nostro ruolo è preservare il sistema economico montano".
La Presidente di Anef ribadisce inoltre il doppio ruolo delle società di gestione degli impianti, le quali fungono da "presidio del territorio, una vera e propria forma di controllo continuo del dissesto idrogeologico. Ma la sostenibilità ambientale non basta, serve preservare anche quella sociale ed economica. Grazie al nostro impegno preserviamo posti di lavoro e garantiamo che si possa continuare ad abitare la montagna "
L'aspetto ambientale, sicuramente, da solo non è sufficiente, tuttavia risulta difficile non accorgersi del suo ruolo sempre più rilevante in tutte le questioni. Nonostante l'accelerazione nello scioglimento dei ghiacciai e il calo nel livello delle precipitazioni nevose, secondo Ghezzi il futuro degli sport invernali dev'essere dettato da "calma e sangue freddo". "Se è vero che l'ultimo anno è stato segnato da caldo e siccità, è anche vero che nel 2020 eravamo sommersi dalla neve" chiosa l'impiantista del Primiero. Evidentemente, la serie storica a cui guarda Ghezzi sembra concentrarsi sull'ultimo biennio andando così a perdere di vista il trend generale. Ciò che resta, è sicuramente un ottimismo dettato dal senso pratico di chi è abituato a fare l'imprenditore. "Non è tutto perduto, vediamo cosa succede ancora quest'anno. Faremo prova di quella resilienza tipica del nostro settore".
Ciononostante, con l'aumento previsto della tariffa degli skipass e l'inflazione che tocca punte del nove per cento, la situazione è sicuramente critica per gli appassionati degli sport invernali. Per Anef però non c'è da allarmarsi inutilmente, è previsto che le famiglie facciano qualche rinuncia ma "sicuramente la vacanza oramai è considerata un bene primario e l'affluenza non ne risentirà più di tanto". A chi invece critica gli impianti di risalita tout-court mostrandone spesso il carattere invasivo nel contesto montano, Ghezzi è tranchant e risponde che " non conosce gli impianti di risalita. Rivendico il nostro ruolo di presidio della montagna e nel dare accesso a tutti quelli che altrimenti non possono permetterselo". La presidente continua poi facendo notare come non vada confuso il breve periodo di over-tourism con la quotidianità di chi la montagna la vive 365 giorni all'anno.
Per Anef, se si guarda all'oggi, la condizione è molto migliorata, ad esempio rispetto agli anni '60. Se guardiamo invece al futuro, c'è un grandissimo potenziale, e non solo per i trentini. ''La filiera", conclude Ghezzi, "sta investendo tantissimo sulla destagionalizzazione. Ma non è una transizione veloce. Serve avere il coraggio di investire. Ad oggi, il prodotto sci è ancora essenziale per creare posti di lavoro".