Le associazioni ambientaliste contro la giunta: ''Oscurantismo e disonestà scientifica. Non escludiamo il referendum della caccia''
Il mondo ambientalista e animalista è preoccupato per una serie di decisioni della Provincia prese senza dialogo: "E' un grave attacco della nuova giunta alla tutela di ambiente, biodiversità e protezione delle specie protette, ma anche alla partecipazione e all'informazione dei cittadini ai processi decisionali sul territorio"
TRENTO. "E' un'ipotesi ancora remota, ma il referendum per chiedere l'abolizione della caccia può essere una soluzione se resta questo ostruzionismo", queste le parole di Osvaldo Negra del Wwf del Trentino, che aggiunge: "E' un grave attacco della nuova giunta alla tutela di ambiente, biodiversità e protezione delle specie protette, ma anche alla partecipazione e all'informazione dei cittadini ai processi decisionali sul territorio".
Il mondo ambientalista e animalisti serra i ranghi dopo la decisione della giunta di eliminare completamente il Comitato faunistico, quell'organo intermedio che serviva a mettere a confronto rappresentanti di sensibilità diverse tra animalisti e cacciatori.
Un tavolo di confronto in chiave tecnica-consultiva per la tutela della fauna e dell'esercizio della caccia in Trentino. "Le associazioni animaliste e ambientaliste - evidenzia il delegato del Wwf - sono perplesse. Il comitato è nato nel 1991 nell'alveo di una presa d'atto politica della necessità di prendere in considerazione la società civile in ambito ecologico. Questo è un passo indietro agli anni Settanta e si aggiunge anche l'errata percezione della fauna, che non è solo identificabile come selvaggina".
Il Comitato faunistico provinciale vedeva tra i componenti i membri di Wwf, Lipu, Lav, Legambiente, Enpa e Pan-Eppaa, ora la giunta valuta di istituire un tavolo faunistico provinciale che dovrebbe assicurare l’informazione, la partecipazione e il raccordo tra la Provincia e i soggetti coinvolti nei vari aspetti della gestione faunistica, anche ai fini della programmazione delle iniziative e degli interventi per la tutela del patrimonio faunistico e per l’esercizio della caccia.
"Vero che questo comitato - evidenzia Negra - non era funzionale, storicamente sempre sbilanciato a favore dell'attività venatoria, da sempre in maggioranza in assemblea, senza dimenticare che il dirigente del Servizio foreste e fauna della Provincia e il rappresentante per l'agricoltura possiedono la licenza per la caccia. La strada percorrere doveva essere una riformulazione di questo strumento, non la soppressione senza dialogo".
Una linea dettata dalla giunta per mano dell'assessora Giulia Zanotelli, una decisione che rientra tra le sue prerogative. E se all'indomani della scelta il consigliere provinciale Michele Dallapiccola del Patt prima (Qui articolo) e Lucia Coppola di Futura (Qui articolo) poi avevano storto la bocca per il metodo del provvedimento, si muovono anche le associazioni ambientaliste e animaliste.
"Sappiamo della posizione marcatamente filo-venatoria del nuovo governo provinciale - dice il Wwf - ma queste scelte devono essere condivise e discusse per un ragionamento complessivo improvvisamente venuto a mancare. Ma questa è solo l'ultima di una serie di decisioni preoccupanti".
Non solo la messa al bando del Comitato, nel mirino anche l'annullamento della serata di presentazione del Rapporto grandi carnivori (Qui articolo), l'interruzione degli incontri al tavolo grandi predatori, senza dimenticare quello del progetto europeo di coesistenza grandi carnivori e quello sulla presenza dei cinghiali in provincia.
"E' oscurantismo - aggiunge il Wwf - una gestione a porte chiuse delle situazioni. Orsi e lupi possono essere problematici, ma la disonestà scientifica è pericolosa. Non si può cavalcare il confine tra danni dei grandi carnivori e pericolosità per creare un falso allarme a fini elettorali. La richiesta è quella di essere riconosciuti come parte in causa e portatori di diritti e competenze da tenere in considerazione. Qui si vuole arrivare all'abbattimento libero e incontrollato".
Un appello alla politica. "Chiediamo alle opposizioni - conclude Negra - di prendere posizione per tutelare l'ambiente e l'informazione scientifica. Se non riescono a intervenire, siamo pronti a valutare ulteriori azioni, come il referendum per abolire la caccia, una pratica comunque mal sopportata dai cittadini".