Il cielo si copre di ''bolle'', tutti con il naso all'insù. E' il fenomeno del mammatus
Una speciale nube temporalesca, il mammatus. Parte del cielo trentino si è coperto di queste "strane" formazioni di nuvole a bolle: simmetriche e che occupano praticamente tutto lo spazio. Un evento che si verifica quando sono presenti condizioni di aria particolarmente umida
TRENTO. Una speciale nube temporalesca, il mammatus. Parte del cielo trentino si è coperto di queste "strane" formazioni di nuvole a bolle: simmetriche e che occupano praticamente tutto lo spazio. Un evento che si verifica quando sono presenti condizioni di aria particolarmente umida.
"È probabile vedere mammatus - spiega Giampaolo Rizzonelli di MeteoTriveneto - soprattutto quando si parte da condizioni di aria estremamente umida nei bassi strati, come afa estiva opprimente, temporale e ad alta quota non c'è troppo vento. Oggi, infatti, l'afa è alimentata dalle poche gocce cadute verso mezzogiorno".
In questo momento siamo all'estremità di un temporale sul Trentino sud occidentale. "Ogni mammatus - prosegue l'esperto - rappresenta un potenziale piccolo rovescio che però non raggiunge il suolo evaporando prima di arrivarci sia per l'aria più secca sottostante sia per l'aumento termico indotto dai movimenti discendenti stessi che dissolve la massa nuvolosa. Si presentano sottovento e sopravvento all'incudine, preferendo di gran lunga quest'ultimo settore, motivo per cui a volte possono inscenare uno straordinario spettacolo grazie all'assenza di nubi basse nella parte posteriore del temporale".
Le mammatus a volte possono indicare temporali di notevole violenza poiché la loro presenza a volte è sintomo di precedenti forti sollevamenti e di probabile raggiungimento della tropopausa da parte del cumulonembo che li genera.
"I temporali - aggiunge l'esperto - con le correnti ascensionali più intense o quelli che nascono in condizioni di aria estremamente umida alle quote basse, riescono a portare fino alla tropopausa enormi quantità di acqua. Prima sotto forma di vapore poi come cristalli di ghiaccio e acqua sopraffusa".
Quando allora il temporale si smorza o l'incudine arriva a distendersi fino a molti chilometri di distanza dalla torre principale (lontana dalla corrente ascensionale), sull'incudine stessa tenderanno a prevalere i cristalli di ghiaccio più piccoli, ma in quantità enormi.
"Questi inizieranno a scendere verso il basso a causa del peso - conclude Rizzonelli - ma appena usciti dalla nube troveranno subito un ambiente ostile con aria estremamente secca e fredda. Ecco che allora sublimeranno subito, tornando sotto forma di vapore acqueo e tendendo a risalire verso l'alto. Data la grande mole di acqua in gioco sotto varie forme, il moto di discesa da una parte e di risalita dall'altra, si organizzerà con una certa regolarità e simmetria spaziale".