Il Trento Film Festival verso il nuovo record, Leveghi: "Puntiamo all'internazionalizzazione, ma senza perdere le radici trentine"
Nonostante le sessantacinque edizioni alle spalle e dopo il record dell'anno scorso, la kermesse si mantiene vitale e frizzante, un punto di riferimento non solo per il mondo strettamente legato all'alpinismo. Leveghi: "Il festival è un appuntamento ormai consolidato. I numeri fanno piacere, ma cerchiamo di mantenere alta la qualità per accontentare tutti i gusti"
TRENTO. "Il bilancio viene fatto alla fine, ma le sensazioni sono davvero positive. Sale dei cinema, incontri e salotti vari sempre pieni, non possiamo che essere soddisfatti", così Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festival, dopo la prima settimana della kermesse giunta all'edizione numero 66.
Il programma tra film e incontri, eventi e attività, mostre e convegni è ancora ricco e Trento si è mostrata pronta e attenta. File e code per i diversi appuntamenti dislocati in città non sono mancate. "Registriamo però un buon riscontro - aggiunge il numero uno del Trento Film Festival - anche nelle zone più commerciali, come il quartiere Le Albere: proposte a base di manifestazioni e laboratori che funzionano" (Qui programma tra film, eventi, mostre e app).
Nonostante le sessantacinque edizioni alle spalle e dopo il record dell'anno scorso, la kermesse si mantiene vitale e frizzante, un punto di riferimento non solo per il mondo strettamente legato all'alpinismo. "Il festival - prosegue Leveghi - è un appuntamento ormai consolidato. I numeri fanno piacere, ma cerchiamo di mantenere alta la qualità per una manifestazione plurale capace di accontentare tutti i gusti: dagli alpinisti agli escursionisti, dagli amanti dell'alta quota agli appassionati".
Una "Destinazione...Giappone" che, forse mai come quest'anno, è anche "Destinazione...Trentino", tanti gli appuntamenti legati a doppio filo con il territorio. I riflettori si sono accesi per Francesco Moser (Qui articolo) l'avventura di Alessandro de Bertolini negli States, il '68 (Qui articolo) e visite guidate, la presenza di tanti registi (Qui articolo) e moderatori trentini. Ma anche iniziative gustose come il Trentin sushi (Qui articolo) e momenti di intrattenimento come la serata di Rocco Papaleo (Qui articolo). Un festival anche family, a portata di famiglie e bimbi tra Parco dei mestieri e film dedicati (Qui articolo).
Un'edizione, come sempre sensibile, anche alla solidarietà. La serata dedicata a Tomek (Qui articolo), quella del doppio binario del trentino de Bertolini tra l'Associazione Aido e la scuola in Nepal avviata da Fausto De Stefani (Qui articolo), la consegna dei defibrillatori a dodici rifugi Sat (Qui articolo).
"La caratteristica di questa kermesse - evidenzia Leveghi - è quella di ricercare l'internazionalizzazione, ma senza perdere di vista e tradire le proprie radici e il tessuto sociale. Si parte dall'alpinismo trentino, un valore riconosciuto nel mondo, per aprirsi al confronto e tenere presenti le origini. Un ringraziamento allo staff che si esprime con grande qualità, passione e serenità, nonostante un clima naturalmente frenetico denso di impegni".
Un Trento Film Festival che si apre anche al panorama femminile. L'anno scorso Mira Rai, questa volta Pasang Lhamu Sherpa e Nasim Eshqi (Qui articolo). Anche in questo senso la linea sembra tracciata. "La kermesse - commenta il presidente - è una finestra sul mondo: non vuole indirizzare il comparto, ma accompagnare e cogliere i principali filoni".
E questo 2018 è all'insegna del limite. "Un senso a volte forzato - dice il numero uno del Trento Film Festival - altre compreso oppure subito. Un tema del rapporto spirituale tra uomo, montagna e natura. Un impegno, un laboratorio di idee e luogo d'incontro per comprendere e approfondire anche le dinamiche ambientale, come il cambiamento climatico".
Un campo base mondiale con baricentro Trento. "Il Festival è un punto di partenza - spiega Leveghi - per capire come cambia il modo di vivere la montagna e l'avventura, ma anche un luogo di ritorno per conoscere e raccontare esperienze, conquiste e sconfitte. Sono sempre momenti per riflettere sui limiti e sul rispetto per le quote tra una montagna più naturale, ma non spopolata, e produttiva, ma non sfruttata. Serve comprendere l'equilibrio".
Ci si avvia verso l'ultimo week end e i giri del motore restano alti, una lunga volata per conoscere i migliori film in concorso.
"Il Trento Film Festival - conclude Leveghi - è partito subito forte e resta nel vivo. Ora ci aspetta ancora tanto lavoro per assegnare le Genziane ai vincitori (Qui articolo), ma soprattutto ancora tantissimi appuntamenti. L'attesa è tanta per la serata-omaggio di Bruno Detassis (Qui articolo), tra i grandi dell'alpinismo trentino. Un momento per ricordare una figura decisiva nel settore per i suoi insegnamenti, mentre un altro incontro è quello con Reinhold Messner e l'assassinio dell'impossibile"