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Premio Pezcoller per la ricerca oncologica 2017: il vincitore è l’americano Livingston

“Sta dando e ha già dato un fondamentale contributo nella ricerca sulle cellule tumorali - dichiara il Presidente Galligioni -. Vogliamo far conoscere la realtà trentina ai ricercatori di fama internazionale"

Pubblicato il - 16 febbraio 2017 - 10:44

TRENTO. Capire come crescono le cellule tumorali e sviluppare farmaci per eliminarle. Di questo e di molto altro si occupa il prof. David Morse Livingston, 74 anni, che venerdì 5 maggio presso il castello del Buonconsiglio riceverà il ventesimo Premio Pezcoller, uno dei riconoscimenti più prestigiosi in questo campo a livello internazionale.

 

A premiarlo saranno il neo presidente  Enzo Galligioni e il rappresentante della AACR, l’associazione americana di ricerca sul cancro che rappresenta decine di migliaia di ricercatori in tutto il mondo. Oltre alla placca onorifica, che gli verrà consegnata durante un meeting a Washington, il pioniere nello studio dei meccanismi cellulari sarà anche ricompensato con un premio in denaro di 75 mila euro. Livingston, vicedirettore e professore di medicina e genetica al Dana-Farber Cancer Institute di Harvard, direttore della Charles A. Dana Division of Human Cancer Genetics e professore di genetica alla Scuola di medicina è stato dichiarato vincitore dopo aver superato una selezione che comprendeva trentuno candidati.

 

Una vita dedicata alla lotta contro il cancro. “Le sue ricerche hanno rivoluzionato le nostre conoscenze e le strategie terapeutiche” ha ribadito Galligioni. “A lui infatti si devono fondamentali scoperte per la cura di particolari tumori come il carcinoma della mammella e dell’ovaio che colpisce 350 donne trentine all’anno.” In particolare di notevole importanza sono i suoi studi sui tumori ereditari, come il retinoblastoma, e sui meccanismi di controllo della proliferazione e della specializzazione delle cellule.


Il Presidente ha parlato anche del ruolo della Fondazione Pezcoller, sempre più importante nel mondo scientifico. L’istituzione, nata nel 1896, oltre alle iniziative mediche mette a disposizione numerose borse di studio e organizza anche Seminari a sostegno della formazione della classe medica trentina e nazionale in cui si riuniscono i migliori scienziati di tutto il mondo. Fino ad oggi sono stati premiati 20 scienziati (americani, europei e un giapponese) e tre di essi, Paul Nurse, Mario Capecchi ed Elizabeth Blackburne hanno poi ricevuto il premio Nobel nel 2001, nel 2007 e nel 2009.  

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