Il Visionary Tour per recuperare il parco fluviale del Rio Salè
Un concorso di idee per anticipare la convivenza fra spazi pubblici e urbani nel futuro. Rizzi: "Intervento minimo per valorizzare la natura in un contesto fortemente antropizzato: un parco fluviale in città"
TRENTO. “La ricerca va in città” è stata l'occasione per presentare e portare all'attenzione della cittadinanza la proposta di riqualificazione paesaggistica del Rio Salè attraverso un Visionary Tour, un progetto sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica: “Un momento di didattica, formazione e crescita – spiega Chiara Rizzi - capace allo stesso tempo di avvicinare l'Università alla concretezza quotidiana e raccordare l'ente alla città e contemporaneamente permettere agli studenti, fuori da aule e laboratori, di mettersi alla prova nella pratica e misurare le proprie idee con le istituzioni e il mondo reale”.
Il trekking urbano proposto all'interno de “La ricerca va in città” ha presentato il risultato di questi lavori sostenibili, capaci di di valorizzare il paesaggio naturale e urbano attraverso scelte innovative facilmente trasferibili in altri contesti cittadini. “Si tratta – continua Chiara – solo di una delle numerose attività di collaborazione fra l'Università, il Comune e la Circoscrizione di Povo. Abbiamo elaborato un Visionary Tour chiedendo uno sforzo di fantasia agli escursionisti. I partecipanti del trekking urbano, che sono rimasti sorpresi e meravigliati dalla particolarità del percorso, hanno dovuto immaginare il sentiero come se già esistesse, guidati dagli studenti Giulia Garbarini, Riccardo Pellegrino e Alberto Mazzocco”.
Un piccolo corso d'acqua che si inserisce in un ambito molto antropizzato e immerso nella città che può ridisegnare il rapporto fra spazio pubblici e contesto urbano: “Un parco in città, ma all'apparenza immerso all'interno di una natura distante. Abbiamo elaborato una proposta che sposa l'esigenza di una dimensione paesaggistica nelle scelte del futuro e abbiamo fornito all'amministrazione un insieme di conoscenze e spunti interessanti per indicare nuove strategie e soluzione a esigenze della città. Ma la strada da percorrere è ancora lunga: ora sarebbe necessario un studio di fattibilità, un cenno di interesse da parte di Comune e Circoscrizione e l'inserimento nel piano regolatore”.
Il concorso di idee intendeva progettare un possibile collegamento fra il Parco Gocciadoro e Povo attraverso il Rio Salè, valorizzando un paesaggio tipicamente fluviale: “La commissione ha valutato 7 proposte e 3 sono state premiate. Tutti i progetti hanno messo in luce i valori naturali, ma anche gli aspetti di un contesto molto complesso e accidentato dal punto di vista morfologico. I ragazzi hanno quindi disegnato dei percorsi esclusivamente pedonali per superare e aggirare ostacoli mediante l'ausilio di pochi interventi”.
Il primo premio è stato vinto dal progetto “Virgilio”, una visione poetica che evoca Dante e la salita verso Povo, un'idea che trae vantaggio dalla natura ostile dei luoghi come elemento fondamentale di un'esperienza di esplorazione a pochi passi dalla città. Secondo e terzo posto rispettivamente per “Ri[salè]ndo” e “Habitat urbano”.