Dalle 1.300 persone morte per andare alla Mecca alle 6 decedute a Tokyo ieri: il caldo sta colpendo il Pianeta e non tutto il mondo è il Nord Italia (a cominciare dal Sud)
A chi respinge i dati e le evidenze facendosi forte della propria percezione personale (''ma se è da settimane che metto la felpa la sera'' o ''ma se ha nevicato fino a pochi giorni fa in montagna'') ribattiamo con fatti altrettanto empirici successi mentre nel Nord Italia le temperature erano leggermente sotto media. Nel mondo il caldo è asfissiante e per il dodicesimo mese consecutivo si sono registrati almeno 1,5 °C in più rispetto all'era preindustriale
TRENTO. A fine giugno in pochi giorni sono morte più di 1.300 persone in Arabia Saudita che si stavano recando alla Mecca in pellegrinaggio. Si sono raggiunti i 52 gradi e nonostante le autorità saudite avessero predisposto nebulizzatori nelle grandi arterie percorse a piedi dai pellegrini, aver raccomandato ombrelli e scorte di acqua le vittime sono state tantissime. In Grecia a metà giugno in poche ore sono morti 5 escursionisti stroncati dal caldo. Il primo giugno in India le persone morte sono state 85 per gli oltre 50 gradi registrati. E ieri sei morti sono stati registrati a Tokyo per un'ondata di caldo assolutamente fuori norma in questa che dovrebbe essere la stagione delle piogge.
Insomma non c'è solo il Nord Italia nel mondo. Non ci sono solo le piogge a valle, le temperature mantenutesi primaverili anche a fine giugno e inizio luglio, e le nevicate sullo Stelvio o sulla Marmolada. C'è il resto del mondo che dice che anche il mese di giugno è stato il più caldo da quando esistono le rilevazioni. Questo per il tredicesimo mese consecutivo. Un dramma che chi ride pensando alla felpa indossata per uscire di casa nelle scorse sere o alla neve che ha visto cadere fino a qualche settimana fa sulle Alpi dovrebbe fare suo per comprendere come oltre la propria percezione personale c'è di più, molto di più.
Senza andare troppo lontano basta guardare l'altra metà del nostro Paese sconvolto al Sud da una siccità fortissima che sta mettendo a dura prova cittadini, attività lavorative, sopravvivenza di animali. La maggiore associazione italiana per lo studio di meteorologia, clima e ghiacciai, Nimbus, fa questa riflessione: ''Secondo le analisi del Copernicus Climate Change Service (C3S) basate su dati satellitari, giugno 2024 a scala planetaria è stato il tredicesimo mese consecutivo a stabilire un nuovo primato di caldo, nonché il dodicesimo consecutivo a mostrare un'anomalia termica media di almeno +1,5 °C rispetto all'era preindustriale''.
''Solo poche regioni, tra cui l'Europa occidentale (e, lievemente, l'Italia nord-occidentale) hanno registrato temperature sotto media. Altrove hanno prevalso ondate di calore straordinarie, soprattutto tra Nord Africa, Balcani, Turchia, Russia e Medioriente, nonché nelle Americhe. Proprio con il contributo del caldo anomalo nel Sud-Est del continente, per l'insieme dell'Europa è stato il secondo giugno più caldo dopo quello del 2019, e pari merito con il giugno 2022. Nel grafico qui sotto, le anomalie mondiali di temperatura in tutti i mesi (non solo giugno) dal 1980 in poi, rispetto al trentennio standard attuale 1991-2020. Per comprendere appieno la situazione climatica occorre ampliare lo sguardo dai cieli di casa al contesto globale''.