Un software in grado di identificare i deepfake e le immagini create dall’intelligenza artificiale, Trentino.ai protagonista al “We Make Future”
TrueBees, realizzato da Trentino.ai, è fra i primi software in grado di identificare con altissima accuratezza (oltre il 98%) i deepfake, cioè quelle immagini realistiche ma che invece sono generate dall'intelligenza artificiale e vengono condivise sui social, spesso per divulgare delle fake news
TRENTO. L’innovazione trentina sarà protagonista al “We Make Future”, la Fiera Internazionale e Festival sull'Innovazione Tecnologica & Digitale che si terrà dal 15 al 17 giugno alla Rimini Fiera. L’evento rappresenta una grande opportunità per esplorare le più recenti innovazioni nel campo della tecnologia e del digitale.
La delegazione trentina, guidata da Confindustria Trento e Trentino Sviluppo, comprende la partecipazione di ben 19 aziende locali che rappresentano il dinamismo e la competenza del territorio trentino, tra cui il neo-consorzio Trentino.ai, la Fondazione Bruno Kessler, Novotic, DedaGroup, Aersafe, Onebra, Gpi, Social It, B2 Labtech, BlueTensor, Ruma, Meeva, BaolFly, CertiBlok, Igloo Txc2, Cosman, Neurab e Yore. Da sottolineare inoltre che, il neo-consorzio Trentino.ai sarà anche tra i protagonisti della Call Startup AI 4 Future, la competizione internazionale per startup più grande d'Italia dedicata a soluzioni innovative basate sull'Intelligenza Artificiale.
Dal canto suo Trentino.ai presenterà il progetto TrueBees, sviluppato da U-Hopper (una delle aziende del consorzio) in partnership con l’Università degli Studi di Trento (gruppo della professoressa Boato): si tratta di un progetto all'avanguardia nel campo della sicurezza online.
TrueBees è infatti tra i primi software in grado di identificare con altissima accuratezza (oltre il 98%) i deepfake, cioè quelle immagini realistiche ma che invece sono generate dall'intelligenza artificiale e vengono condivise sui social media, spesso per divulgare delle fake news. Attraverso questo software è possibile prevenire anche la diffusione sul web dei deepfake.