10 regole per andare in montagna: dall'evitare salite e discese sopra i 1.600 metri con neonati all'evitare la triade AAA, ecco i consigli dei medici
La Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Società Italiana Medicina di Montagna (SIMeM) e la Società Italiana di Medicina dei Viaggi (Simvim) hanno redatto un decalogo, per trascorrere le vacanze “ad alta quota” e vivere la montagna in tutta sicurezza
TRENTO. Da ''non salire o scendere velocemente con lattanti e/o bambini nel primo anno di vita da quote superiori ai 1600 metri'' ad ''usare sempre protezione con crema e vestiario. La crema 50 + va sempre messa prima di partire al mattino e rinnovata durante la giornata soprattutto se si suda molto''. Dal consiglio di evitare la triade “AAA: Alta temperatura, Alta umidità, Assenza di ventilazione” al ''bere regolarmente ogni 30’- 60’''e ''fare soste ad ogni ora circa, con snack salati, datteri, fichi secchi, albicocche disidratate, così come la frutta secca, oppure le barrette''.
A seguito del 2° Convegno Nazionale “La Medicina di montagna e il cambiamento climatico”, tenutosi a Pinzolo a giugno, tre Società scientifiche – la Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), la Società Italiana Medicina di Montagna (SIMeM) e la Società Italiana di Medicina dei Viaggi (Simvim) – hanno redatto un decalogo, per trascorrere le vacanze “ad alta quota” e vivere la montagna in tutta sicurezza.
“Grazie al lavoro congiunto e alla collaborazione della Società Italiana d’Igiene, della Società Italiana di Medicina di Montagna e della Società Italiana di Medicina dei Viaggi, nonché al contributo di esperti e professionisti del settore – dichiara il Antonio Ferro, Past President della Società Italiana d’Igiene (SItI) e direttore generale di Apss Trento – è nato un decalogo contenente dei consigli da seguire per le attività in montagna. Una preziosa risorsa per assicurare un’esperienza in salute e sicurezza a escursionisti, famiglie, amatori e a tutti coloro che desiderano godere appieno delle meraviglie che la natura montana ha da offrire”.
Il decalogo è suddiviso per “argomenti” e, in ogni punto, gli esperti e professionisti del settore forniscono delle “azioni appropriate” da mettere in atto. Dal rapporto “bambini-montagna” a cosa fare se in caso di colpi di calore o di freddo; da come comportarsi nel caso si soffra di malattie croniche, all’aspetto (fondamentale) della nutrizione e dell’idratazione. Non mancano le indicazioni per il soggiorno di anziani, i suggerimenti sui possibili “pericoli ambientali” che si possono incontrare e alle condizioni metereologiche da valutare preventivamente. Da non dimenticare, infine, come vestirsi, a quali vaccinazioni sottoporsi e come attrezzarsi per la salute di un eventuale cagnolino. “
''Anche quello in montagna – puntualizza il Alberto Tomasi, presidente Simvim – può essere considerato un viaggio che va fatto adottando, sempre, tutti i comportamenti corretti che permettono di tornare a casa in salute, con il desiderio di fare un’altra escursione”. “Dal 1999, anno in cui è stata fondata la nostra Società scientifica – conclude Lorenza Pratali, presidente Simem – abbiamo cercato di stimolare la frequentazione della montagna. Quest’ultima, infatti, è anche un luogo di prevenzione e cura, sia delle malattie legate alla sedentarietà e allo stile di vita inappropriato, ma anche di altre patologie croniche, grazie al clima, alle temperature migliori in estate, alle innumerevoli attività che possono essere svolte in relazione alle singole capacità”