Sull'A22 auto a guida autonoma grazie alla connessione 5g, la mobilità del futuro corre in Trentino: ecco il progetto Ue coordinato da Fbk per collegare Monaco e Bologna
E' 5g-Carmen il nome dell'iniziativa finanziata dalla Commissione europea e coordinata dalla Fondazione Bruno Kessler per dare vita ad un 'corridoio digitale' tra Monaco e Bologna, dove i veicoli connessi a guida autonoma e assistita possano viaggiare in sicurezza, riducendo i consumi ed i tempi di percorrenza grazie allo sviluppo della tecnologia 5g
TRENTO. Stellantis, Bmw, Tim, Nokia e Deutsche Telekom: questi sono solo alcuni degli oltre 20 partner che hanno lavorato a 5g-Carmen, il progetto finanziato dalla Commissione europea e coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler per coniugare la 'smart mobility' con le potenzialità offerte dalla rete 5g. L'obiettivo per il futuro è in sostanza la creazione di un 'corridoio digitale' tra Monaco e Bologna, dove i veicoli connessi a guida autonoma e assistita possano viaggiare in sicurezza trasmettendo i dati relativi alla loro posizione e velocità agli altri utenti della strada, ampliando così la percezione 'limitata' dei guidatori e portando avanti manovre automatizzate sempre più sicure, in grado di ottimizzare la strategia di guida e consigliare le manovre per ottimizzare lo scorrimento del traffico ed evitare situazioni pericolose. Il tutto, sottolineano gli esperti, riducendo allo stesso tempo i consumi ed i tempi di percorrenza proprio grazie allo sviluppo della tecnologia 5g. Una connessione, quella fra le diverse 'transizioni' in atto, che il presidente di Fbk Francesco Profumo ha voluto sottolineare oggi (mercoledì 22 giugno) durante la presentazione della sperimentazione delle funzioni e dei servizi di guida autonoma e assistita connesse: “Non si può pensare ad una transizione digitale senza una transizione ecologica, senza dimenticare ovviamente il tema fondamentale delle competenze, e quindi le sfide relative alla resilienza 'sociale'. Questi sono i grandi successi di un'Europa che vede nella ricerca progetti che devono avere una loro sostenibilità nel tempo. L'obiettivo è un modello di sviluppo che potrà essere replicato e naturalmente amplificato”.
Altra grande protagonista dell'iniziativa (partita nel 2018 e che si concluderà con luglio di quest'anno per un budget totale di circa 19 milioni di euro) è stata l'A22, dove nella giornata di oggi si sono svolti i test di due veicoli Stellantis (due Maserati) dotate dei nuovi sistemi di connessione. “Il tema di oggi è estremamente attuale – ha commentato il presidente di Autobrennero Diego Cattoni – si parla del passaggio da una guida 'analogica', nella quale tutti noi decidiamo la velocità alla quale proseguire, quando fermarci, quando cambiare corsia, da un sistema quindi non efficiente, ad una guida 'digitale' in cui qualcuno regola il traffico in maniera diversa, passando quindi ad un sistema più efficiente”. Le due auto hanno dimostrato la capacità di eseguire manovre cooperative nella corsia di marcia e cambi di corsia mediante una guida connessa, assistita e automatizzata lungo il corridoio 5g e al confine tra Italia e Austria. Un cambio di corsia centralizzato, connesso e automatizzato, è stato inoltre testato anche al confine di Kufstein tra Germania e Austria. Tre veicoli, Bmw, hanno inviato la loro posizione, velocità e intenzione di effettuare una manovra di cambio corsia, tramite una rete 5G, a un Bmw Manoeuvring Service, che monitora lo stato del traffico, gestisce la distanza tra i veicoli, genera la velocità consigliata per tutti loro e determina il momento più adatto per eseguire un cambio di corsia (quando richiesto). La grande innovazione portata dall'iniziativa, come detto, è infatti quella di mettere a dialogo le auto presenti sulla strada tra loro e allo stesso tempo connettere i veicoli con il network di 5g-Carmen. A questo punto il sistema, raccogliendo le informazioni su grande scala, potrà supportare le auto (sia quelle a guida autonoma sia quelle condotte dai guidatori) con raccomandazioni in merito a come comportarsi per ottimizzare (anche dal punto della sicurezza) il viaggio. “L'idea alla base del progetto – ha infatti spiegato durante la presentazione Matteo Gerosa di Fbk, coordinatore del progetto – è quella di avere dei veicoli connessi, sia nel mondo fisico che nel mondo digitale, fornendo una piattaforma (che sfrutta il 5g) e supporta l'automotive nel portare una mobilità più sicura, più verde e più intelligente. La sicurezza chiaramente è un ambito molto importante, è dimostrato che una guida autonoma è significativamente più sicura e può evitare incidenti e situazioni di pericolo. Il progetto in particolare fornisce una piattaforma in cui i veicoli sono in grado di scambiare velocità, posizione e traiettorie per realizzare manovre automatizzate in maniera sicura”.
In sostanza, grazie a 5g Carmen, spiega Gerosa, è possibile garantire una percezione “più estesa” rispetto a quella dei guidatori, permettendo “a veicoli e infrastrutture di condividere la loro percezione della strada” al di là di quella fornita dai sensori a bordo del veicolo stesso. I test, come detto, non sono stati condotti solo all'interno dei confini nazionali, ma in particolare nei tratti di confine tra Italia e Austria (al Brennero) e tra Austria e Germania (a Kufstein). Scenari frontalieri che, per quanto riguarda la tecnologia 5g, risultano particolarmente complicati per la necessità di cambiare operatore. Inizialmente infatti, ha spiegato durante la presentazione Roberto Fantini di Tim (uno dei tre operatori coinvolti insieme a Magenta per l'Austria e Deutsche Telekom per la Germania), nel passaggio tra i diversi Paesi si poteva arrivare a 'buchi' di connessione, dovuti ai problemi di riselezione, fino a 96 secondi: un gap che, grazie alle ottimizzazioni realizzate all'interno del progetto, è stato ridotto fino a 3 secondi. Allo stesso tempo poi i vari attori hanno dovuto lavorare anche per risolvere le problematiche legate alla latenza determinata dall'utilizzo di dati in roaming. Con latenza si intende in sostanza il tempo impiegato dai dati ad attraversare la rete, in questo caso dal veicolo al server con cui vuole dialogare, un lasso di tempo che, quando i dati devono attraversare i confini di due diversi Paesi, può arrivare anche a centinaia di millisecondi. Troppi, dice Fantini, per un sistema di automotive: grazie a 5g-Carmen è stato possibile ridurre il gap ad appena 20 millisecondi.
Con un corridoio dedicato di 600 chilometri tra Monaco, Innsbruck e Bologna, 5g-Carmen promuoverà in sostanza un sistema di trasporto cooperativo che potrà poi essere replicato nel resto dell'Unione europea. La copertura 5g per il progetto è già stata implementata lungo i confini tra Italia, Austria e Germania, ma la copertura 'completa' è prevista per il 2025. Uno sviluppo che aprirà la strada ad un corridoio intero pienamente equipaggiato per veicoli smart.“Progetti come quello che stiamo presentando – ha specificato l'assessore Achille Spinelli nel suo saluto di apertura durante la conferenza di presentazione dei risultati del progetto – oggi sono fondamentali per un territorio come il Trentino, in cui la vocazione turistica e lo sguardo all’innovazione sono fra i principali punti di forza. Da questo punto di vista, un corridoio digitale connesso e più sicuro rappresenta un asset per il nostro territorio, che si candida sempre più ad avere un ruolo di primo piano nel rafforzare le collaborazioni con il Nord Europa”. Il direttore tecnico generale di A22 Carlo Costa ha poi ribadito come l'Autostrada del Brennero sia stata “tra i primi operatori autostradali in Europa ad essersi dotata di un’infrastruttura C-Its in grado di trasmettere messaggi ai veicoli dotati della tecnologia per riceverli. Il progetto 5g-Carmen si inserisce all’interno di un più generale disegno di mobilità condivisa e cooperativa che vede nel trattamento e nella trasmissione del dato l’elemento più importante. Per garantire una copertura totale, abbiamo deciso di puntare su una comunicazione ibrida, a lungo e corto raggio. Abbiamo già programmato l’installazione di ulteriori road side unite e la copertura di tutta l’arteria con la fibra”.
Il presidente di Fbk Profumo, in conclusione dell'evento, ha infine tracciato una prospettiva futura per gli esiti del progetto: “5G Carmen è un progetto molto rilevante dal punto di vista della ricerca nell’ambito di Horizon 2020: è uno dei due di questo tipo nel sud dell’Europa e può essere quindi un elemento di avvio per un progetto più strutturale per la realizzazione di un corridoio digitale da Monaco a Bologna, ad esempio nel contesto del programma Cef Digital (il filone digitale del Meccanismo per Collegare L'Europa - Connecting Europe Facility). Grazie alle soluzioni innovative individuate e alle sperimentazioni sul campo, crediamo che 5G Carmen possa fornire solide basi su cui costruire questo secondo progetto”.