Per 60 posti erano in 675 a tentare il test d'ingresso. La nascita della Facoltà di Medicina raccontata (dai protagonisti) al Rotary Club Trento
L’incontro è iniziato presso lo splendido Palazzo Consolati, neorinascimentale, ove è ubicata la Facoltà, con il professor Olivier Jousson e poi è proseguito con la relazione dell'ex rettore dell'Ateneo e tra i protagonisti principali di questo progetto, Paolo Collini
TRENTO. Formare nuovi medici coniugando le due importanti aree di innovazione scientifica: quella sociale derivante dalle “scienze della vita” e quella tecnologica proveniente dall’area delle “tecnologie informatiche”, “digitali” e della “microelettronica”. Questo lo scopo della nuova facoltà di Medicina e Chirurgia nata a Trento recentemente con il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico inter-ateneo dell’Università di Trento e dell’Università di Verona.
Il 23 maggio scorso il Rotary Club di Trento, presieduto da Matteo Sartori, ha affrontato un tema particolarmente importante per la sanità trentina: la nuova scuola di medicina. L’incontro è iniziato presso lo splendido Palazzo Consolati, neorinascimentale, ove è ubicata la Facoltà, con il professor Olivier Jousson, direttore del centro interdipartimentale di Scienze Mediche e professore ordinario di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata, detentore di un Curriculum Vitae di altissimo profilo, maturato sia in Italia che all’estero. Questo corso, ha spiegato Jousson, è stato istituito a Trento proprio al fine di formare nuovi medici in grado di coniugare le due importanti aree di innovazione scientifica, sociale e tecnologica, in campo medico.
Il corso, oltre al profilo medico tradizionale, ha quindi come obiettivo quello di formare medici con profili tecnologici innovativi, capaci di far fronte adeguatamente alla domanda di salute e di benessere della “popolazione contemporanea”. L’organizzazione didattica si presenta come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione scientifica, orientato all’insegnamento ed all’ apprendimento basato sull’esperienza. Le competenze attualmente presenti presso l’Università di Trento e l’Università di Verona, consentono di formare medici con particolari conoscenze in merito a:
medicina di precisione e genomica
nano medicina
medicina ricostruttiva e rigenerativa
medicina digitale e l’intelligenza artificiale
modellistica e robotica
biomateriali e terapia cellulare
diagnostica e gestione del paziente a distanza
telemedicina e e-health
management e efficienza del sistema
promozione della salute
prevenzione e stili di vita
medicina di genere.
Futuro studente
Il corso
Cosa si studia
Iscriversi
Studente
Studiare e frequentare
Competenze informatiche
Lingue straniere
Regolamenti e manifesti
Contatti e referenti
Supporto Studenti Medicina
La serata è proseguita con la relazione dell'ex rettore dell'Ateneo e tra i protagonisti della nascita della scuola di Medicina, Paolo Collini, a tutti ben noto per la sua presenza in Trentino anche quale professore ordinario di Economia Aziendale prima e preside del dipartimento di Economia. Il via alla nuova scuola è arrivato il 25 novembre 2020, quindi in piena pandemia e il professor Collini ha ripercorso, non senza un più che giusto entusiasmo, le tappe principali che hanno portato a questa inaugurazione. All’apertura gli studenti erano 60, di cui 31 donne. Sul totale 36 erano residenti in Trentino, 5 in Alto Adige, 16 nel Veneto. Ma non sono mancate presenze dalla Lombardia, dalla Sicilia e dalla Sardegna.
Erano state 675 le iscrizioni per sostenere a Trento il test d’ingresso nazionale per l’ammissione ai 60 posti disponibili, destinati a diventare 180. Delle 675 candidature, 450 avevano indicato l’Università di Trento come sede di prima scelta dove studiare Medicina e Chirurgia. A tagliare il nastro di partenza vi era il Rettore dell’Università di Trento Paolo Collini con il Rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini, assieme al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti. Dall’incontro è emersa la volontà della nostra Provincia di raggiungere anche in questo fondamentale ambito, le eccellenze che caratterizzano oramai l’intera nostra Università. In chiusura il Presidente del Rotary Trento, Matteo Sartori, nel ringraziare i relatori, si è dichiarato fiero, come trentino, del fatto che questa nuova Facoltà ci permetterà di convivere al massimo livello le conseguenti esperienze di ricerca, a beneficio di tutti.