Respinta la mozione sulle guardie mediche. Kaswalder si astiene: "Ai migranti troppi soldi e si taglia alle valli"
In piazza Dante il presidio dei territori, protesta di Cia e Bottamendi in camice bianco. Bagarre in Aula
TRENTO. E' stata respinta con 18 voti contrari, un astenuto e 11 favorevoli la mozione presentata dalla minoranza del Consiglio provinciale che chiedeva alla giunta di Ugo Rossi di sospendere la delibera che taglia le guardie mediche in Trentino. Maggioranza compatta con l'eccezione di Walter Kaswalder che si astiene. Durante la seduta si è svolto sotto al palazzo un presidio a cui hanno partecipato alcuni cittadini delle valli, soprattutto della Val di Cembra.
L'iniziativa di protesta, organizzata dal sindaco di Segonzano Pierangelo Villaci, ha visto l'adesione anche del gruppo politico di Claudio Cia, Agire per il Trentino, del movimento di Paolo Primon, di Fratelli d'Italia e di gran parte dell'opposizione. Prima dell'inizio dei lavori dell'Aula anche Manuela Bottamedi e lo stesso Claudio Cia hanno preso parte alla protesta indossando un camice bianco (Cia con un fonendoscopio al collo).
Con il camice bianco i consiglieri sono entrati anche nell'emiciclo del consiglio provinciale, provocando il disappunto del presidente Dorigatti e scatenando la bagarre. Dai banchi del Patt sembra sia arrivato il grido "Vergogna!". La presentazione della mozione è toccata, a nome di tutta la minoranza, a Claudio Cia. Successivamente sono intervenuti tutti i componenti dell'opposizione.
Manuela Bottamedi, nel suo intervento, ha posto l'attenzione sul tema del Punto nascita di Arco. "Una decisione che non dipende dalla giunta", spiega Luca Zeni, che oggi è intervenuto anche su ilDolomiti per spiegare la sua posizione. Sempre l'assessore alla sanità ha spiegato che il servizio di Guardia medica "non c'entra con l'emergenza, garantisce la continuità del medico di famiglia". Ha risposto così a chi sosteneva che "mancando questo presidio nelle valli si mette a rischio la salute delle persone". Cia ha addirittura affermato che "ci può scappare il morto".
Maurizio Fugatti ha preso di mira il Patt: "Una volta eravate voi quelli che difendevano i territori, ora che siete al governo non lo fate più". Risponde Luca Giuliani: "Difendiamo i territori proprio con la riorganizzazione dei servizi", sostenendo di fatto la giunta. . Ma risponde anche Walter Kaswalder "l'ultimo autonomista rimasto". E anche questa volta si distingue da suo gruppo e dalla maggioranza: "Io credo nei territori, e la richiesta di sospendere la delibera per aprire un confronto con il territorio non mi sembra fuori dal mondo - afferma il consigliere - è meglio che l'Autonomia ce la tolgano se non valorizziamo la gente di montagna".
Kaswalder va oltre: "Ai migranti diamo tutto, persino la donna delle pulizie e quella che fa loro da mangiare, spendiamo milioni di euro per i profughi - afferma l'autonomista - non è possibile che si tagli alla gente di montagna e a questi solfi a iosa".