Nuova giunta, le reazioni delle opposizioni: "Sepolcri imbiancati"
Lega Nord: "Una vergogna vera e propria, la peggiore immagine che la maggioranza poteva fornire di sé alla città di Trento", M5S: "Trento rischia di sprofondare nelle sabbie mobili"
I cambiamenti annunciati oggi dal sindaco Andreatta hanno inevitabilmente scatenato anche le opposizioni, sia comunali che provinciali.
“Ritengo doveroso rilevare – ha affermato il consigliere provinciale di Civica Trentina, Rodolfo Borga - come il rimpastino costituisca l’ennesima manifestazione dell’ipocrisia che caratterizza l’operato di una spudorata coalizione, sempre pronta a dare lezioni a tutti salvo poi comportarsi anche peggio dei destinatari di queste lezioni non richieste”.
L'esponente di Civica Trentina ricorda come in Provincia l’assessore Borgonovo Re, defenestrata dalla sera alla mattina, è stata sostituita con il collega Zeni. “In Comune – ha proseguito - l’assessora Ferrari è stata giubilata senza pietà per lasciare posto al consigliere Uez. In entrambi i casi una donna lascia il posto ad un uomo. Questo mentre il centrosinistra pretende di ergersi a difensore delle donne in politica, sostenendo il disegno di legge di cui stiamo discutendo in Consiglio provinciale. Dovreste sentirli questi sepolcri imbiancati, questi farisei in salsa trentina, come accusano di arretratezza culturale ed addirittura inciviltà chi, come il sottoscritto, si oppone al loro disegno di legge”.
“Mi attendo – ha concluso Borga - che commissioni pari opportunità, Consigliera di parità, comitato Non ultimi e sostenitori vari delle preferenze di genere dedichino al brutale trattamento riservato all’assessore Ferrari almeno una minima parte dello sdegno riservato in queste settimane a chi si oppone al disegno di legge Maestri-Bezzi. E mi attendo anche che siano spiegate le ragioni per cui è stato destituito un assessore che pure è donna, giovane, laureata e con competenza professionale specifica”.
A prendere posizione è anche l'onorevole Mauro Ottobre (ex Patt). “Le fibrillazioni interne della giunta Andreatta – ha affermato – erano dovute ad un problema interno del Patt. Uno spettacolo semplicemente indegno e vomitevole quello che i vertici del partito autonomista ci hanno mostrato, ma d'altronde fa parte di un'impostazione politica che mira solo alla spartizione di potere e di poltrone, nulla di nuovo. Anzi, vecchissimo”. Anche per Ottobre “dispiace che a farne le spese sia una giovane come Marika Ferrari. E' una bruttissima notizia per tutti i giovani e le giovani che vogliono fare politica e impegnarsi in prima persona e si ritrovano penalizzate da un sistema allo sbando e da una classe dirigente di partito che dimostra, ancora una volta, tutta la sua inadeguatezza”.
A parlare di “una vergogna vera e propria, la peggiore immagine che la maggioranza poteva fornire di sé alla città di Trento e ai cittadini, che non si meritano certo tutto questo” è invece la capogruppo della Lega Nord Bruna Giuliani che chiede al sindaco riconsegnare il mandato perché “non è accettabile che capoluogo venga 'governato' in questo modo, il sindaco Andreatta la smetta di illudere i cittadini, prenda atto che non solo non ha più una maggioranza, ma non ha nemmeno un progetto in grado di mettere in atto il cambio di rotta di cui Trento ha bisogno per ripartire”.
Per Claudio Cia di Agire per il trentino “Habemus rimpastum. Il Sindaco di Trento ha annunciato il suo “capolavoro” in merito al "rimpasto" di Giunta”. “Come cuoco - ha affermato Cia - è un disastro, ma come rimpastatore non ce n’è per nessuno. Ora aspettiamoci i mal di pancia di Pattini che già si vedeva Presidente del Consiglio e le ire di Panetta abiurato per l’ennesima volta da Andreatta. Pézo el tacòn del bus. Andreatta ha scelto la dolce morte, un vero suicido programmato”.
Duro anche il commento dei rappresentanti del M5S in Comune a Trento. “Da un anno e mezzo la maggioranza è nel caos più totale e siamo pronti a scommettere che sarà così anche per i prossimi mesi: questo è il risultato quando le dinamiche interne prevalgono sulle esigenze della società, quando i personalismi e gli scontri di potere impediscono anche di amministrare nell'interesse dei cittadini”. Per i consiglieri pentastellati “così Trento rischia di sprofondare nelle sabbie mobili! I cittadini chiedevano una sola cosa: un governo della città che dia finalmente una prospettiva, che lavori non per il futuro delle poltrone di qualche assessore, ma per il futuro di tutti. Anche stavolta un'occasione mancata”.