A Dario Maestranzi la delega sul Bondone. "Ma il mio giudizio sul governo della città rimane critico"
Il consigliere del Patt che non era soddisfatto del nuovo assetto della giunta Andreatta si è incontrato con il sindaco. "Dopo 11 anni in consiglio volevo essere valorizzato"
TRENTO. Il consigliere del Patt Dario Maestranzi è "un vecchio di caserma", è in consiglio da più di dieci anni. Era entrato a palazzo Thun con la lista Leali al Trentino per poi aderire a "Fare per fermare il declino" (la lista di Oscar Giannino). Nella scorsa legislatura è infine approdato al partito delle Stelle alpine. Di nuovo eletto, ma non è riuscito a entrare in giunta. Da sempre critico con l'amministrazione, dopo il nuovo assetto presentato dal sindaco Alessandro Andreatta si è sentito messo in un angolo e per segnalare il suo disappunto ha voluto mandare un segnale. Al primo voto d'aula dell'Andreatta II è uscito dall'emiciclo mettendo a rischio il varo della nuova giunta. Oggi il chiarimento con il sindaco.
Doveva incontrare il sindaco per discutere sull'eventuale delega consigliare. Vi siete incontrati?
Sì, abbiamo parlato di una delega in ambito della promozione turistica, con un'attenzione al Monte Bondone. Ma non è stato definito niente di specifico, devono essere prese in esame le competenze che ovviamente saranno tolte in parte dalle deleghe degli assessorati e ricombinate nella delega consigliare.
Tutto bene quindi?
Il mio giudizio critico rimane sempre, anche adesso, anche se avrò una delega, non cambio la mia opinione sul governo della città. Ma con il sindaco si è parlato serenamente per un'ora, c'era grande disponibilità, ho ribadito che io ci sono per dare il mio contributo.
E' quindi confermato che avrà una delega consigliare. Ma qual era il problema, allora, la delega sugli Alpini?
Una delega al Patt era un accordo preso all'inizio della consigliatura, poi quella sull'adunata degli Alpini, visto che l'idea l'avevo avuta io, mi aspettavo che il sindaco la desse a me. E poi sono ormai 11 anni che sono in Consiglio comunale, mi sembra che si possa valorizzare anche la mia persona. Il problema è che questi erano partiti senza accorgersi che io ero rimasto giù dal treno. Allora ho fatto capire con ampi gesti che ero rimasto alla fermata e si sono accorti.
Il gesto è stato quello di non votare nella scorsa seduta la variazione di bilancio.
Sì, sono rimasto fuori dall'aula, sono andato in bagno. Certo, lo ammetto, nessuno da questa situazione ne è uscito benissimo. Vorrei ricordare però che io, a differenza di un assessore che viene pagato, lavorerò gratis e sottrarrò tempo alla mia professione e alla mia famiglia.
I rapporti con il gruppo del Patt come saranno?
C'è da ricostruire un gruppo che forse non è mai esistito. Ora che sono in giunta quelli che più mormoravano, le cose saranno diverse, ora mormoreranno meno. Il rapporto con il mio capogruppo (Alberto Pattini, ndr) è molto buono, ci sentiamo tutti i giorni, sono meno buoni i rapporti con l'altra metà del gruppo.