Geat prende le distanze da Renzo Gubert e dal Centro Popolare: "Nessun accordo, condanniamo ogni discriminazione"
Per Claudio Geat "le note dichiarazioni che Renzo Gubert ha reso in passato sull’orientamento sessuale delle persone sono da condannare con fermezza”. Generazione Trento “si oppone a ogni forma di discriminazione e considera inaccettabile qualsiasi atteggiamento omofobo"

TRENTO. Claudio Geat, candidato sindaco con Generazione Trento, ha deciso di prendere le distanze dal Centro Popolare di Renzo Gubert che nelle scorse ore, attraverso una nota stampa, aveva espresso il proprio appoggio all'ex presidente della circoscrizione Centro Storico e Piedicastello. (QUI L'ARTICOLO)
Una decisione, aveva spiegato l'ex senatore, presa perché la lista “trova piena consonanza con il popolarismo del Centro Popolare”. Tuttavia, restava da vedere se questo sostegno era effettivamente un vantaggio per il raggruppamento di Geat. In passato, infatti, Gubert è stato al centro di varie polemiche, in particolare per alcune sue dichiarazioni controverse sull’omosessualità.
A rispondere all'appoggio è oggi il candidato sindaco Geat che attraverso una nota spiega che “Non esiste alcun accordo di alcun tipo tra Generazione Trento e il Centro Popolare” e nessun candidato di quest'ultimo movimento è presente nella lista.
“Il programma di Generazione Trento – spiega Geat - è inclusivo e non discriminatorio ed è stato predisposto dagli aderenti all’associazione in assoluta autonomia. Le note dichiarazioni che Renzo Gubert ha reso in passato sull’orientamento sessuale delle persone sono da condannare con fermezza”. Generazione Trento “si oppone a ogni forma di discriminazione e considera inaccettabile qualsiasi atteggiamento omofobo. Il nostro principio guida è il rispetto di tutte le persone, nella loro dignità e nei loro diritti”.
Se il Centro Popolare ha individuato nel programma alcuni punti di condivisione, continua Geat, “questa è una loro libera scelta. Il signor Gubert non è stato privato del diritto di voto e noi non possiamo decidere il voto di chicchessia”.