"Separazioni forzose e aspirazioni legittime ma iter complesso". Dai ladini Bellunesi a Pedemonte, Valvestino e Magasa, il Trentino Alto Adige pronto a cambiare i confini?
Non solo Cortina, Livinallongo e Colle Santa Lucia guardano al Trentino Alto Adige, partite aperte anche con Pedemonte, Valvestino e Magasa. L'assessore Simone Marchiori: "Serve una modifica costituzionale. Non accettiamo una legge ordinaria e semplificata"
TRENTO. I ladini del Bellunese premono per il trasferimento all'Alto Adige. Ma non sono gli unici Comuni che guardano a confini diversi. C'è poi la partita di Pedemonte, Valvestino e Magasa per entrare in Trentino. Le porte sarebbero anche aperte, gli iter però lunghi, ammesso che le richieste poi vadano a buon fine.
"Ci sono ragioni storiche e culturali", commenta l'assessore Simone Marchiori. "C'è stata una separazione forzosa rispetto ai territori d'origine. C'è la disponibilità per accogliere i Comuni ma le procedure non sono semplici e richiede anche il via libera a livello centrale".
Da Cortina a Magasa, i risultati dei vari referendum sono stati chiari. Nonostante il favore della popolazione e, in alcuni casi (la Lombardia e il Trentino Alto Adige), anche le Regioni si siano espresse con un parere positivo, tutto è bloccato da anni.
Nei mesi qualcosa si è mosso per Pedemonte, Valvestino e Magasa: si è ripreso il discorso con i Comuni e con il governo (Qui articolo). Una richiesta che è fondata su secoli di appartenenza al territorio dell'Impero Austro-ungarico e, nel periodo tra le due Guerre mondiali, alla stessa Provincia di Trento dalla quale erano stati forzatamente separati nel 1929 (Pedemonte) e nel 1934 (Magasa e Valvestino).
"I cambi di Regione avvengono attraverso una legge ordinaria, una procedura veloce con l'approvazione in Camera e Senato", dice Marchiori. "Ma è una procedura che non possiamo accettare, troppo semplificata, e che potrebbe creare un precedente. Noi siamo disponibili a vedere l'ingresso Pedemonte, Valvestino e Magasa ma reputiamo necessaria una modifica costituzionale e il parlamento non ha ancora affrontato questo tema".
Insomma, per questi Comuni è più una questione di pazienza e tempo. Più complessa invece la situazione per i ladini Bellunesi. I territori del Trentino e dell'Alto Adige sono più che favorevoli alla riunificazione della comunità (Qui articolo). In questo caso però il contesto è più complesso, il Veneto difficilmente è disposto a rinunciare piazze importanti dal punto di vista economico e turistico, tanto più che Cortina ospita le Olimpiadi nel 2026. E poi una modifica dei confini potrebbe aprire ulteriori scenari, la val di Fassa potrebbe chiedere a sua volta di entrare amministrativamente a Bolzano (Qui articolo).
"E' chiaro che c'è un peso specifico da dover tenere in considerazione, le popolazioni si sono espresse e le aspirazioni dei territori sono legittime, non bisogna però sottovalutare dinamiche e necessità che richiedono un approfondimento di tipo politico", conclude Marchiori.