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Ora il Fugatti bis può davvero partire. La vice presidenza a Gerosa chiude la crisi e Urzì punzecchia: "Ci abbiamo creduto anche se qualcuno si è fermato a coltivare l'orticello"

La vice presidenza sblocca la crisi di Giunta e l'impasse in Aula, si va verso l'elezione del presidente del Consiglio provinciale. Urzì (commissario provinciale di Fratelli d'Italia) ringrazia Biada, Girardi e Daldoss ma non Cia: "Oggi iniziamo e il resto non importa, nemmeno chi non ci ha creduto e si è fermato a coltivare gelosamente il proprio piccolo orticello"

Di Luca Andreazza - 07 dicembre 2023 - 05:01

TRENTO. Si è sbloccato lo stallo sulla Giunta provinciale. Ci sono volute tre settimane a tensione molto alta, ma il partito di Giorgia Meloni l'ha spuntata nel braccio di ferro sulla vice presidenza e sul rispetto dell'accordo stipulato a pochi mesi dalle elezioni. Il presidente Fugatti ha firmato il decreto per spostare la carica da Achille Spinelli a Francesca Gerosa (Qui articolo).

 

"Vedere riconoscere finalmente a Fratelli d’Italia la seconda carica della Provincia di Trento, come era nei patti, rende tutto il partito orgoglioso e riconosce il ruolo che spettava alla comunità politica che fieramente ha sostenuto una lunga battaglia elettorale e successivamente ha orgogliosamente rivendicato le funzioni che serviranno a rendere tangibile la presenza nella maggioranza", le parole di Alessandro Urzì, commissario provinciale del partito di Giorgia Meloni. "Ora si tratterà di definire i ruoli nell’ambito del Consiglio provinciale e della Regione".

 

Il presidente esce dal vicolo cieco in cui si era infilato praticamente da solo con il mancato rispetto del patto, mentre Fratelli d'Italia ottiene soddisfazione sul fronte vice presidenza con un assessorato di peso, "un super assessorato, una figura alter ego di Fugatti" (Qui articolo): Gerosa, infatti, porta a casa anche le competenze "politiche per la famiglia e natalità" (precedentemente assegnate Spinelli) e "sport", con quest'ultima delega che era fino a poche ora fa appannaggio di Mattia Gottardi. Deleghe che si aggiungono a istruzione, cultura, giovani e pari opportunità.

 

La spaccatura consumata in Regione e poi rientrata con Biada, Girardi e Daldoss ha modificato i piani di Fratelli d'Italia sul rispetto degli accordi, una posizione che si era "ammorbidita" sul peso numerico degli assessori in quota FdI. Resta forse solo apparentemente in sospeso la vicenda che riguarda Claudio Cia. Per ora il suo assessorato (politiche per la casa, disabilità, mobilità e trasporti) è salvo ma la sua presenza o meno nell'esecutivo può modificare gli equilibri in prospettiva nomina del presidente del Consiglio provinciale.

 

"Oggi è il giorno in cui la presenza di Fratelli d’Italia trova la sua più alta collocazione, al fianco del presidente in carica, sostituto di esso nelle necessità, con un maxi assessorato come bagaglio in cui si rende perfettamente riconoscibile il ruolo della nostra comunità politica. Tenacia? Determinazione? No, semplicemente coerenza: i segni distintivi dell’azione di governo che ci ha indicato Giorgia Meloni. Abbiamo portato una donna alla vice presidenza, con generosità ci eravamo messi a disposizione di una coalizione, lealmente la sosterremo così come lealmente attendevamo il riconoscimento".

 

Dopo "l'incidente" in Regione, l'assessore alle politiche per la casa, disabilità, mobilità e trasporti ha rotto gli schemi, causando più di qualche fibrillazione, quando si è insediato anzitempo per assumere le funzioni assegnate ma ha professato la sua fedeltà al partito di Giorgia Meloni e che sostiene la maggioranza. Non sembra intenzionato a compiere passi indietro e più di qualche segnale lascia supporre che la Giunta nei ruoli in quota politica si sia così definita. 

 

Non viene nominato e non viene ringraziato, c'è anzi una punzecchiatura rivolta a Cia ("Oggi c’è - riferito al risultato raggiunto sulla vice presidenza -, il resto non ci importa. Nemmeno chi non ci ha creduto e si è fermato a coltivare gelosamente il proprio piccolo orticello. Ringrazio il gruppo compatto senza cui Francesca Gerosa e FdI non vedrebbe riconosciuto il ruolo che ha: Carlo Daldoss, Christian Girardi, Daniele Biada. Tutti avranno un loro ruolo nel partito e nelle istituzioni. E lo avranno da protagonisti in questa legislatura") ma Urzì chiude con un "non c'è altro da aggiungere, si vedrà".

 

Ma la vice presidenza ha sbloccato l'impasse e cambia tutto in casa centrodestra. "Oggi iniziamo, ma è solo l’inizio", prosegue Urzì. "Ora definiremo tutti gli altri ruoli e saremo subito al lavoro. Lo avevamo promesso: FdI avrebbe lasciato l’impronta in questa legislatura e lo farà. Complimenti a Francesca Gerosa. Le sue competenze sono pesanti, siamo certi che con l’aiuto di tutto il partito e di tutto il gruppo consiliare potranno dare grandi soddisfazioni al Trentino".

 

Sono state comunque ore di trattative a più livelli. Da una parte la partita della crisi di Giunta e dall'altra parte quella, anche con la minoranza, condotta da Mario Tonina per arrivare a un'indicazione il più possibile condivisa di un presidente del Consiglio provinciale e far partire i lavori d'Aula. Anche in quest'ultimo caso si è alle battute finale e le ultime riserve dovrebbero venire sciolte nella mattinata.

 

Nelle ultime ore sono filtrati diversi scenari, dalle deleghe tolte a Cia per nominare Zanotelli assessora (politica) e chiamare come "esterno" Marchiori (Patt, non eletto alle ultime elezioni) con Soini (lista Fugatti) votato come presidente del Consiglio provinciale, per esempio. Ma a questo punto sembra più probabile la conferma del piano iniziale con la leghista pronta a dimettersi dal Consiglio provinciale per rientrare come "tecnica" (il suo posto verrebbe poi preso da Moranduzzo come primo non eletto) e lasciare la squadra di governo come è ora con la presidenza dell'Aula affidata a Bosin, eletta con il Patt sembra in pole position per il ruolo.

 

Sarebbe il metodo del rasoio di Occam (scegliere la soluzione più semplice tra più soluzioni egualmente valide di un problema). Adesso i conti tornano, ci sono già stati abbastanza scossoni con un rimpasto di deleghe, il decreto è fresco di firma, l'equilibrio è stato sulla carta finalmente trovato e si può iniziare a governare a caselle riempite e ranghi compatti. Si può pensare agli ultimi aggiustamenti tra presidenze di commissioni e assessorati regionali. C'è una tregua e solo il tempo può dare una risposta sulla tenuta di maggioranza e le eventuali ripercussioni sulle modifiche assessorili. Ma in fondo con questo centrosinistra può anche prendersela comoda.

 

LA GIUNTA FUGATTI II DOPO IL RIMPASTO DI DELEGHE

Assessora all'istruzione, cultura e sport, politiche per la famiglia e la natalità, per i giovani e per le pari opportunità con funzioni di vice presidente: Francesca Gerosa
Assessore alle politiche per la casa, disabilità, mobilità e trasporti: Claudio Cia
Assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca: Roberto Failoni
Assessore all’urbanistica, energia: Mattia Gottardi

Assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca: Achille Spinelli
Assessore alla salute, politiche sociali e cooperazione: Mario Tonina
Il presidente ha tenuto le competenze in materia di agricoltura, enti locali, ambiente e difesa idrogeologica in attesa, l'intenzione iniziale, di procedere con l'assegnamento a Giulia Zanotelli una volta perfezionate le dimissioni da consigliera provinciale.

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