Crisi di Giunta, Fratelli d'Italia: "Vice presidente con maxi assessorato: un alter ego di Fugatti". La palla al governatore per chiudere la partita e "rispettare" l'accordo
Questa la proposta di Fratelli d'Italia, che tiene conto anche di quanto avvenuto in Regione, per uscire dallo stallo. Binelli: "La Giunta è prerogativa di Fugatti ma penso che si possa chiudere e ripartire per governare il Trentino". L'assessore Tonina: "C'è un'apertura e nei prossimi giorni si risolverà la partita"

TRENTO. La vice presidenza accompagnata da un maxi assessorato che riconosca il peso di Fratelli d'Italia all'interno della squadra di governo. E' questa la proposta messa da Urzì sul tavolo di Fugatti per archiviare la crisi di Giunta innescata dal tradimento dell'accordo da parte del governatore. Un'offerta che andrebbe a risolvere almeno la partita esecutivo e sbloccare poi il dialogo sulle altre nomine, il presidente del Consiglio provinciale in primis, far partire i lavori d'Aula e avere una squadra di governo pienamente in funzione.
A quel punto le deleghe ufficializzare due settimane fa andrebbero forse riviste ma l'offerta collimerebbe con la visione leghista post elezioni sulla vice presidenza o due assessori. E permetterebbe a Fugatti da uscire dal vicolo cieco in cui si è infilato da solo nell'aver disatteso il patto. Per Fratelli d'Italia il punto fermo appare chiaramente Gerosa, sempre rimasta allineata sulle posizioni del partito, mentre a saltare sarebbe l'assessorato di Cia, il quale risolverebbe almeno la "crisi d'identità" manifesta attraverso i social all'ultima seduta del Consiglio provinciale (Qui articolo). Una direzione che avrebbe preso forma dopo "l'incidente" in Regione (Qui articolo). E' stato da quel momento che il posto in esecutivo dell'ex leader di Agire è sembrato in discussione. Un modo per FdI di marcare il rispetto dell'accordo ma anche di risolvere la questione interna dei 4 consiglieri dopo hanno sostanzialmente seguito la Lega nella nomina (provvisoria) di Roberto Paccher alla guida dell'Aula.
"Stiamo lavorando a una soluzione che finalmente riconosca il ruolo del partito che ha permesso di fare vincere la coalizione e permettere cinque anni di stabilità", le parole di Alessandro Urzì, commissario provinciale di Fratelli d'Italia. "La vice presidenza della Provincia, in un ticket con la presidenza, era oggetto dell’accordo e dell’impegno assunto dalle principali forze politiche della coalizione e farlo onorare è obiettivo prioritario. Lavoriamo a questo e principalmente a questo".
Nulla osta a scendere a un solo esponente in Giunta ma il ruolo deve essere di leadership. "Ovviamente - prosegue Urzì - in abbinamento a competenze in proporzione al peso di FdI come partito alla pari della Lega nella coalizione. Un maxi-assessorato abbinato alla vice presidenza della Giunta, l’alter ego del presidente Fugatti. Questa è la direzione. Stiamo lavorando a questo anche se nessuno intesa è stata ancora raggiunta e la disponibilità a recepire quello che diciamo da un mese sta in ogni caso prendendo forma".
Dopo il muro contro muro delle ultime settimane, oggi Fratelli d'Italia è disponibile a trattare sull'accordo e rimodulare il numero degli esponenti meloniani nell'esecutivo sulla base del risultato alle elezioni. Ci saranno delle conseguenze interne, nonostante il dietrofront dei 4 consiglieri (Qui articolo). "E' opportuno precisare che le scelte saranno assunte anche sulla base dei rapporti fiduciari, anche dopo l’episodio in Consiglio regionale degli scorsi giorni", prosegue Urzì. "Il gruppo ha dimostrato e dichiarato di essere unito e determinato nel sostenere la linea del partito. Qualunque sia. E questo è il senso dell’appartenenza a un partito. E noi come dirigenti non possiamo che esserne lieti".
Aperture che sembrano interessare gli alleati di governo. "La prerogativa della squadra di governo è di Fugatti - commenta Diego Binelli, commissario provinciale della Lega - il presidente ha sempre avuto fiducia sulla risoluzione di questa situazione e che il buonsenso possa prevalere in questa partita. La vice presidenza o due assessorati è stata la proposta iniziale e FdI sembrava orientato in questa quest'ultima direzione. Se rinunciano a un posto in Giunta penso che si possa chiudere".
Un ritorno alla quiete che risolverebbe anche le tensioni a livello nazionale. La questione trentina si ripercuote, infatti, sugli altri territori che si avviano a saldare le alleanze in vista delle scadenze elettorali. "Il Trentino non pesa su queste dinamiche e sono aspetti che preoccupano relativamente, il dato è quella di garantire una governabilità solida alla Provincia".
I rapporti tra Fratelli d'Italia e Laga non sono sempre stati facili dalla fase finale della scorsa legislatura, poi il "ballottaggio" Gerosa-Fugatti alla guida della coalizione e ora la crisi di Giunta. Come si può ripartire nelle relazioni provate da settimane di tensione? "Sono rapporti politici tra forze della coalizione", dice Binelli. "Un po' di sano antagonismo tiene vivo e vivace il centrodestra. E' importante che una volta chiusa la partita poi si remi tutti nella stessa direzione senza troppi distinguo".
Nel corso dell'ultimo Consiglio provinciale, con il rinvio della nomina del presidente d'Aula, l'assessore Mario Tonina (Patt) si è scusato perché non si sarebbe aspettato questa situazione ma si è preso l'impegno di avviare le interlocuzioni con le minoranze per risolvere il nodo dell'ufficio di presidenza alla prossima seduta con un'ampia condivisione per "affrontare con serenità un percorso di 5 anni".
E' apparso piuttosto stanco da questo stallo prolungato. La Giunta a ranghi ridotti è inoltre impegnativa. "L'esecutivo è operativo, molte competenze in questo momento sono in capo al presidente e se ci sono necessità particolari o delibere urgenti, come nel caso dei trasporti, si procede in ogni caso". In Aula anche l'appello ai meloniani di superare l'influenza romana (Qui articolo). "Vogliamo difendere la nostra autonomia per rispetto dei cittadini. Mi rivolgo ai 4 consiglieri che hanno una vita amministrativa alle spalle con percorsi importanti e significativi, che vogliano interpretare nell'interesse del Trentino" e spiega: "Si è percepita purtroppo questa situazione perché era presente Galateo a osservare i lavori. Capisco che Roma vuol salvare l'accordo e che sono stati eletti in un partito, ma loro hanno preso i voti e devono assumersi le loro responsabilità e dare un segnale. C'è comunque un'apertura e sono certo che nei prossimi giorni questa partita sarà risolta nell'interesse della maggioranza per poter lavorare ma soprattutto per i trentini".