Coronavirus, i sindacati a Fugatti: ''Si valutino misure più restrittive, anche questo è autonomia. Agire tempestivamente''
Gli operatori del mondo sanitario sono preoccupati per il rischio saturazione dei posti disponibili, mentre l'Ordine dei medici è intervenuto tramite una lettera per chiedere un deciso cambio di passo e prevedere delle misure di contenimento; ora c'è anche la presa di posizione anche dei sindacati

TRENTO. "Il dato sui ricoveri, l’aumento dei posti occupati in terapia intensiva e un tasso di contagio a livelli ancora molto sostenuti impone l’assunzione di scelte coerenti". Così Andrea Grosselli (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Alotti (Uil). "Non è sufficiente guardare quanto succede fuori dai nostri confini o limitarsi ad attendere le decisioni a livello nazionale".
Le ospedalizzazioni sono a livello di guardia, i numeri dei pazienti in terapia intensiva sono alti. In queste ore si è passati a 476 cittadini ricoverati: 366 nei normali reparti, 53 in rianimazione e 57 in alta intensità. Un quadro che preoccupa le autorità per quanto riguarda l'evoluzione epidemiologica in Trentino (Qui articolo). La curva del contagio appare ancora importante e un altro nodo è la diffusione del coronavirus in particolare tra gli over 70. Situazioni che inducono il presidente Maurizio Fugatti alle riflessioni (Qui articolo).
Gli operatori del mondo sanitario sono preoccupati per il rischio saturazione dei posti disponibili (Qui articolo), mentre l'Ordine dei medici è intervenuto tramite una lettera per chiedere un deciso cambio di passo e prevedere delle misure di contenimento (Qui articolo); ora c'è anche la presa di posizione anche dei sindacati.
"La partita del contenimento e della gestione dell’emergenza si gioca anche sul nostro territorio. E' ora che il presidente Fugatti e la Giunta provinciale valutino l’introduzione, in modo autonomo, di misure più restrittive". C’è allerta per l’andamento dell’epidemia e per la crescente pressione sui presidi ospedalieri a pochi giorni dalle festività che rappresentano un'altra fonte di stress a livello di prevenzione.
"Nessuno vuole vestire i panni di Cassandra o strumentalizzare questa situazione drammatica – chiariscono i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil -. Al contrario condividiamo la preoccupazione manifestata ieri dal presidente Fugatti. L’unico modo di proteggere le persone più fragili, anziani e ammalati è quello di tenere sotto controllo la diffusione generale del virus. Allora si assumano decisioni rapide che vadano concretamente in questa direzione. Autonomia è anche questo”.
La ripresa economica è legata anche alla gestione dei contagi. "Introdurre dei vincoli più restrittivi all’interno della zona gialla è possibile e solo se si agisce con tempestività si può ancora continuare a preservare una quota consistente di operatività per le realtà economiche e per i rapporti sociali. Un modo - evidenziano Cgil, Cisl e Uil - per dare una reale opportunità anche alla ripresa dell'occupazione, a partire da quella stagionale del settore turistico invernale".
Anche l'Olanda si appresa alla serrata, mentre il governo italiano valuta ulteriori limitazioni per Natale e Capodanno. Intanto la Pat sembra restare alla finestra.
"Oggi il Trentino conta circa 400 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. La Germania con 171 contagi ogni 100 mila abitanti a settimana ha predisposto un nuovo lockdown da domani. Non basta invocare il rischio di scivolare in zona arancione per costringere i cittadini a essere più responsabili. Servono indicazioni chiare e possibilmente univoche, oltre che misure più stringenti di quelle attuali. Se l’epidemia si mantiene ai livelli attuali il rischio di vedere allontanare la ripresa economica è sempre più alto, con conseguenza pesanti in termini di occupazione e tenuta sociale. Questo scenario va evitato in ogni modo", concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.