Fratelli d'Italia, il coordinamento trentino ribadisce il proprio "no" al terzo mandato per Fugatti. "Non ci sono margini. Tutti d'accordo: voteremo contro"
"Nessun'imposizione da Roma, nessun condizionamento, nessuna decisione presa dai "vertici nazionali" - spiega il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì - ma è il pensiero deciso e condiviso del coordinamento trentino. Questo è un passaggio fondamentale, visto che si parla tanto di autonomia: autonomamente i vertici locali del partito hanno valutato e deciso che la nostra posizione a riguardo e questa. Senza "se" e senza "ma". Dunque il nostro parere è contrario e così sarà il voto che esprimeremo"

TRENTO. No assoluto, definitivo e condiviso al terzo mandato per il Presidente della Provincia Autonoma di Trento. Fratelli d'Italia non cambia - nemmeno di una virgola - la propria posizione. Anzi la rafforza con un messaggio inequivocabile a chi, invece, spinge per poter modificare la legge elettorale trentina e permettere, dunque, nel 2028, al Governatore Fugatti di ripresentarsi alla guida della coalizione di centro destra.
L'imperativo non arriva da Roma e dai vertici nazionali, ma collima alla perfezione con quanto espresso - più volte - dai vertici del partito di Giorgia Meloni, da sempre contrario alla possibilità di una terza rielezione. Il coordinamento trentino di Fratelli d'Italia, al termine di una riunione convocata appositamente per discutere del tema, si è infatti espresso all'unanimità: il voto in aula dei quattro consiglieri di Fdi, la vice presidente Francesca Gerosa, i consiglieri Daniele Biada, Carlo Daldoss e Cristian Girardi, sarà contrario.
"Nessun'imposizione da Roma, nessun condizionamento, nessuna decisione presa dai "vertici nazionali" - spiega il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì - ma è il pensiero deciso e condiviso del coordinamento trentino. Questo è un passaggio fondamentale, visto che si parla tanto di autonomia: autonomamente i vertici locali del partito hanno valutato e deciso che la nostra posizione a riguardo e questa. Senza "se" e senza "ma". Dunque il nostro parere è contrario e così sarà il voto che esprimeremo".
In aula, dunque, sarà "battaglia", visto che della modifica alla legge elettorale, proposta dal consigliere leghista Mirko Bisesti con il ddl 52, se ne discuterà a breve, magari già ad aprile. Il Governatore Fugatti ha chiesto infatti ai suoi (che l'hanno sconsigliato, ma hanno dovuto piegarsi alla linea del numero uno di piazza Dante) che venisse richiesta la procedura d'urgenza, nonostante alle elezioni politiche manchino più di tre anni (si tornerà alle urne ad ottobre 2028).
Il Consiglio si è espresso favorevolmente a riguardo a fine febbraio con 17 voti a favore, 14 contrari e 4 astenuti, i consiglieri di Fratelli d'Italia che hanno optato per questa linea ma che, invece, al momento di esprimersi sulla possibilità dell'introduzione del terzo mandato voteranno in maniera contraria. Perché Gerosa, Daldoss, Girardi e Biada non hanno "bloccato" subito la procedura d'urgenza?
Certamente per non esacerbare gli animi prima del tempo, nella speranza che il dialogo - nel frattempo - porti ad una risoluzione di quella che è una divergenza politica che rischia di mettere a durissima prova la tenuta della maggioranza. Certo è che, restringendo i tempi, i margini di dialogo si riducono notevolmente, le parti sono portate ad irrigidirsi, con tutte le conseguenze del caso. E non tutti nella Lega hanno apprezzato la volontà del Presidente della Provincia di fare "in fretta".
Dunque, al momento, la Lega non ha i "numeri" per far passare il ddl Bisesti. Cosa serve al Carroccio per trasformare in realtà la propria aspirazione? La maggioranza, con Fdi che è compatta nel dire "no" per una doppia motivazione. In primis il fatto che tre mandati vengono considerati "eccessivi" dal partito di Giorgia Meloni, in secondo luogo che Fratelli d'Italia, e non è un mistero, ambisca ad esprimere il candidato presidente nella prossima tornata elettorale a carattere provinciale.
L'idea del partito è chiara ed è quella di posizionare l'attuale vice presidente della Giunta Francesca Gerosa a guida della coalizione, con la Lega che, invece, vuole "anticipare" i tempi e proporre, di fatto, già da adesso, il "Fugatti Ter". I numeri parlano chiaro, Fratelli d'Italia sarà compatta sino alla fine e voterà no?
Il precedente più importante è tutto dalla parte dei meloniani che, all'indomani della formazione della Giunta Provinciale, puntarono i piedi e costrinsero il Governatore a ridisegnare l'esecutivo, con la nomina di Francesca Gerosa a vice presidente al posto di Achille Spinelli, con competenze decisamente maggiori rispetto a quanto deciso in origine dal Governatore.
A rimetterci fu Claudio Cia, che "perse" l'assessorato (e, in polemica, lasciò Fratelli d'Italia, approdando nel Gruppo Misto): il commissario regionale Alessandro Urzì e il partito uscirono nettamente vincitori dalla "partita".