Bisesti: ''Festival dello Sport nasconde il fallimento dell'amministrazione provinciale'' ma all'evento è atteso anche il leghista Giorgetti
Per il segretario della Lega invece che fare la quattro giorni di eventi sarebbe stato meglio lavorare "alla possibile candidatura del Trentino alle Olimpiadi invernali del 2026". In realtà il Trentino c'è nella proposta inviata al Cio (è il terzo cluster con Cortina e Milano) ma il giovane leghista promette: ''Pronti a lavorare a una candidatura unica per il 2030''
TRENTO. Giorgetti ''da battaglia'' per la campagna elettorale sì, Giorgetti sottosegretario per il Festival dello Sport, evidentemente, no. Si sta verificando in queste ore un piccolo cortocircuito comunicativo che mostra come lo ''stile'' Salvini possa provocare degli strani paradossi. Fino a pochi mesi fa, infatti, chi ricopriva cariche istituzionali (su tutte quella di ministro dell'Interno) accantonava, almeno formalmente, il suo impegno più barricadero da leader di partito soprattutto nelle campagne elettorali locali.
Gli Alfano, Minniti, Cancellieri, Maroni, Amato, Pisanu non arringavano le folle in piazza mentre, allo stesso tempo, occupavano il dicastero che, tra le altre cose, si occupa di garantire l'ordine pubblico (e infatti politicamente hanno poi tutti pagato lo scotto di aver ricoperto, in maniera istituzionale, un tale ruolo istituzionale). Salvini, invece fa l'uno e l'altro, si presenta come ministro dell'interno e chiede voti per il suo partito e in questi giorni arriverà in Trentino sovrapponendo, come da mesi sta facendo, i ruoli di politico di parte e rappresentante di tutti gli italiani.
Stessa cosa prova a fare il sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti in questi giorni a Trento, ma è lo stesso segretario provinciale della Lega Mirko Bisesti, indirettamente, a mettere in luce le contraddizioni che dicevamo mandando due comunicati stampa in pochi minuti: il primo contro il Festival dello Sport che ''nasconde - spiega - il fallimento dell'amministrazione provinciale uscente in merito alla possibile candidatura del Trentino alle Olimpiadi invernali del 2026''; il secondo per dire che domani alle 13 Giancarlo Giorgetti sarà a Trento in Piazza Battisti con Fugatti e i candidati della Lega.
Il problema? E' che Giorgetti, in veste di sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio, era uno degli ospiti che avrebbe dovuto dare il via ufficiale con il presidente Rossi, Urbano Cairo e ai vertici della Gazzetta, al Festival dello Sport (ha mandato le scuse perché c'era da votare il Def ma ci sarà nei nei prossimi giorni). Insomma lo stesso Giorgetti che domani berrà lo spritz al Caffé Città con Bisesti sarà anche presente a quello che per Bisesti ''nasconde il fallimento dell'amministrazione provinciale uscente in merito alla possibile candidatura del Trentino alle Olimpiadi invernali del 2026''.
Tra l'altro il Trentino è pienamente parte del progetto olimpico (come è stato ricordato anche all'inaugurazione del Festival dal direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti che ha detto ''con Cortina e Milano c'è anche Trento che fa parte del programma e quindi le olimpiadi del 2026 sono una grande occasione anche per il Trentino'') essendo la zona di Piné e la Val di Fiemme considerati il terzo "cluster" all'interno del progetto presentato al CIO e approvato con la candidatura dello scorso 9 ottobre. In Trentino, infatti, dovrebbe esserci un villaggio olimpico e dovrebbero svolgersi tre specialità importanti quali lo Speed Skating, lo Sci Nordico e la Combinata Nordica.
Bisesti, invece, spiega che ''potremo essere coinvolti, ma il Trentino non potrà essere protagonista nei giusti modi. La candidatura della nostra provincia come sede dei giochi Olimpici invernali avrebbe permesso, sulla stessa scia di quanto avvenuto nel 2006 a Torino, di realizzare opere infrastrutturali da anni richiesta dalle varie categorie e dai cittadini con lavori di riqualificazione nelle nostre valli e località sciistiche da Madonna di Campiglio alla la Val di Fassa e di Fiemme e l'altopiano di Folgaria e Lavarone".
E via di promessa elettorale: "Qualora la candidatura di Milano e Cortina per il 2026 non dovesse risultare vincitrice, sarà nostra premura lavorare per insistere sulla candidatura del Trentino in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2030". Una promessa che, visto quanto dichiarato in questi giorni proprio da Giorgetti, che ha dato l'ok a Cortina e Milano per andare avanti ''ma senza fondi dello Stato'', sembra alquanto irrealizzabile. Giorgetti ha detto anche che ''penso che il sistema economico lombardo e veneto possa riuscire a riunire i 380 milioni di euro a garanzia dell’Olimpiade''. Il Trentino che ha in mente Bisesti potrebbe fare altrettanto da solo?