Steli di ghiaccio alte fino a 50 metri e forza di gravità: ecco gli Ice Stupa, a Trento il primo ministro del governo tibetano in esilio: ''Idea straordinaria da emulare''
Il Primo ministro del governo tibetano in esilio, Penpa Tsering, ha fatto visita alla mostra fotografica "The Ice Builders" del Trento Film Festival, che presenta il progetto "Ice Stupa Zanskar": un’'iniziativa che mira a migliorare la gestione delle risorse idriche nell'area himalayana
TRENTO. Mercoledì primo maggio, nel contesto del 72. Trento Film Festival, il Primo ministro del governo tibetano in esilio, Penpa Tsering, ha fatto visita alla mostra "The Ice Builders", ospitata nella suggestiva sala Thun di Torre Mirana. Accolto con calore dalla vicesindaca Elisabetta Bozzarelli, dal presidente dell'associazione Trentino for Tibet Roberto Pinter, e da Andrea Zatta, il curatore del progetto "Ice Builders", il Sikyong ha dedicato grande interesse alla rassegna fotografica esposta. Ad accompagnare il Primo Ministro c'era anche Thimlay Chukki, rappresentante del Dalai Lama presso l'Ufficio del Tibet a Ginevra.
Al centro il progetto "Ice Stupa Zanskar" di Trentino for Tibet odv, che dal 2022 crea ghiacciai artificiali nello Zanskar, una delle zone più remote e inaccessibili dell'Himalaya. Questa regione è famosa per la presenza degli antichi stupa, monumenti a forma conica che rappresentano diversi concetti buddisti, tra cui l'interdipendenza di tutte le cose.
(Crediti: Lisa Villotti | Trento Film Festival)
Qui, il legame tra gli abitanti e il territorio è così profondo che l'idea di separarsene è impensabile, cosa che gli espone direttamente agli effetti del cambiamento climatico. Da sempre, infatti, i villaggi dipendono dai ghiacciai o piccoli campi di neve per l'acqua necessaria alla vita e all'agricoltura in primavera ed estate. Tuttavia, con l'aumento delle temperature e conseguente riduzione dei ghiacciai, molti di questi villaggi stanno scomparendo. In risposta a questa emergenza si è manifestato un crescente impegno nel rendere autosufficienti le comunità che abitano queste zone, adottando soluzioni alternative e sostenibili.
Il cortometraggio omonimo “The Ice Builders” a cura di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, presentato nella sezione Terre Alte e fresco vincitore dei premi Solidarietà e Green Film , documenta proprio la creazione di ghiacciai artificiali: gli Ice Stupa.
Gli Ice Stupa, ideati dall'ingegnere ladakho Sonam Wangchuk, rappresentano un esempio straordinariamente ingegnoso di conservazione dell'acqua. Questo processo innovativo consiste nel congelare l'acqua verticalmente, dando vita a una struttura conica che minimizza l'esposizione al sole e massimizza il volume di ghiaccio accumulato. Il risultato? Impressionanti steli di ghiaccio, alti tra i 30 e i 50 metri, che richiamano proprio la forma degli stupa buddisti. Così facendo si rende possibile conservare l'acqua disponibile in inverno, spesso non utilizzata a causa dell'inattività agricola durante questa stagione.
La loro formazione, nello specifico, si basa principalmente sulla forza di gravità. L'acqua viene indirizzata attraverso condotti che sfruttano i naturali dislivelli nelle montagne, evitando l'uso di pompe o altre apparecchiature meccaniche. Attraverso l'uso di semplici sistemi di irrigazione, l'acqua viene poi spruzzata in sottili getti che si trasformano in ghiaccio prima di raggiungere il suolo. “Gli Ice stupa non sono qualcosa di cui andare fieri” vuole rammentarci il progetto, ma rappresentano piuttosto un potente simbolo della fragile condizione climatica che stiamo vivendo.
Il primo ministro ha dichiarato: “Quello che Sonam (Wangchuk) ha compiuto è di una importanza straordinaria. Pur trovandosi dall'altra parte dell'Himalaya rispetto al Tibet, auspico che il suo progetto possa essere emulato anche in altre regioni dell'altopiano”. La sua partecipazione alla mostra non fa che ricordarci la necessità di vivere in modo più semplice, in particolare noi che non subiamo direttamente gli impatti devastanti del riscaldamento globale, cosicché le popolazioni dell’Himalya possano semplicemente vivere.
Penpa Tsering ha poi sensibilizzato sull'attuale situazione del Tibet, denunciando le politiche cinesi che ignorano i diritti della sua popolazione, privandola di riconoscimento e imponendo restrizioni sulla sua cultura e libertà. Infine, ha espresso profonda gratitudine nei confronti di Roberto Pinter e di tutta la sua associazione per il costante sostegno e la collaborazione instancabile nel corso degli anni a favore del popolo tibetano, sottolineando l'importanza cruciale del Trentino nella sua visione del futuro del Tibet.