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Dalla coppa del mondo junior alle 100 discese, Cortina lavora ai test event. Il sindaco: "I costi? La lettera del 2019 è chiara, un documento firmato anche dal Trentino"

Non solo l'impianto in senso stretto, si lavora a tutti gli aspetti per arrivare a omologare le opere olimpiche a Cortina. Resta il nodo copertura dei costi, il sindaco: "Non possiamo essere lasciati soli, ci sono accordi molto chiari"

Di Luca Andreazza - 29 agosto 2024 - 19:03

CORTINA D'AMPEZZO. Lavori, costi (e coperture) e test event. Sono ancora tante le partite aperte che circondano la costruzione della pista da bob a Cortina d'Ampezzo con orizzonte le Olimpiadi 2026. C'è grande fermento nel cantiere ma anche l'aspetto sportivo non è secondario perché gli impianti devono essere omologati. In stand-by, per il momento, la querelle legata alla gestione della perdita che andrà a generare l'opera, il ricorso al Fondo dei Comuni Confinanti resta sullo sfondo, un'ipotesi che, nonostante la contrarietà dei territori, resta in ballo.

 

Negli scorsi giorni c'è stato un sopralluogo con le Federazioni internazionaliRegione VenetoComunePizzarotti, l'azienda incaricata della costruzione, e Fondazione Milano Cortina 2026. Un vertice reputato "positivo" da Simico (Qui articolo). "I lavori procedono nel migliore dei modi - le parole a il Dolomiti di Gianluca Lorenzi, sindaco di Cortina d'Ampezzo - siamo anche leggermente in anticipo rispetto ai tempi". 

 

Discorso copertura dei costi di gestione dell'impianti, costi stimati in 1,5 milioni all'anno. C'è stato un passo di lato della Regione Veneto sul fronte del Fondo dei Comuni confinanti. Un'uscita che ha scatenato il caos con distinguo e prese di posizione: nessun assegno in bianco del Bellunese. C'è da superare un nodo giuridico, ma c'è anche un "No" a utilizzare come un bancomat questo strumento. Il punto fermo è la necessità di valutare il piano industriale, prima delle decisione definitiva è stato evidenziato a più riprese l'obbligo di definire i numeri, che oggi non ci sono con chiarezza.

 

Nell'ultimo incontro nel Bellunese non è stato escluso che Cortina possa sostenere i costi in autonomia: si guarda alle sponsorizzazioni per l'utilizzo degli impianti per le manifestazione non competitive, così come alle altre iniziative, come il taxi bob e il fun bob, senza dimenticare le opere olimpiche accessorie che potrebbero creare l'indotto necessario a coprire le spese (Qui articolo).

 

"Aspettiamo la bollinatura del piano finanziario e numeri concreti sui quali ragionare", aggiunge Lorenzi. "Lavoriamo al reperimento delle risorse ma a ogni modo è chiaro che Cortina non può essere lasciata sola: gli accordi in questo senso sono assolutamente chiari e c'è anche una lettera d'intenti del 2019 a sancire alcuni punti fermi, un documento firmato dai territori, anche dal presidente della Provincia di Trento".

 

Un conto è l'opera, un altro è l'omologazione dell'impianto. Gli iter organizzativi sarebbero in fase avanzata. La previsione è di riuscire a svolgere i test event a marzo del prossimo anno, come da richiesta del Cio, che sul punto non appare intenzionato a concedere deroghe. Il Comitato internazionale ha espresso perplessità sulla costruzione ex novo della pista da bob, caldeggiando anche la possibilità di trasferire le gare all'estero.

 

"Nella planimetria sono state dislocate tutte le strutture necessarie alla buona realizzazione dei test event: le 100 discese per omologare l'impianto sono confermate a marzo". In agenda a Cortina d'Ampezzo le procedure per il curling. "Il test event è previsto per aprile 2025 nell'ambito di un evento gestito da MiCo e dalla Fondazione Milano Cortina: si tratta di una tappa di coppa del Mondo junior per verificare gli aspetti climatici, la tenuta del ghiaccio, l'illuminazione e l'impiantistica interna", conclude Lorenzi.

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